SMS è un nuovo progetto dell’UE, che sta cercando di sviluppare un sistema di monitoraggio in tempo reale in situ per il controllo della qualità dell’acqua di mare al fine di individuare in modo efficace e rapido i livelli di inquinamento nei nostri oceani.
L’inquinamento dell’acqua di mare non solo mette a rischio la biodiversità e sconvolge il fragile equilibrio che esiste sott’acqua, ma colpisce anche le attività economiche, come la pesca, l’acquacoltura e il turismo. Gli scienziati hanno lavorato su metodi di monitoraggio e tecnologie per allertare operatori e autorità pubbliche sui potenziali rischi dell’inquinamento per la salute umana e per l’ambiente.
Purtroppo, i metodi attualmente utilizzati per la rilevazione del grado di inquinamento delle acque sono costosi e possono passare fino a cinque giorni prima che gli scienziati siano in grado di allertare le autorità pubbliche e gli operatori quando lo stato di qualità dell’acqua diventa preoccupante.
I metodi tradizionali richiedono lavoratori specializzati e attrezzature pesanti; infatti, i ricercatori devono utilizzare barche per andare in loco, campionare l’acqua e tornare al laboratorio. Una volta in laboratorio, devono essere eseguiti i test per analizzare la qualità dell’acqua di mare.
“L’idea alla base della nostra ricerca è quella di sviluppare un dispositivo che sarà posto su una boa nel mare e che sarà in grado di analizzare la qualità delle acque in tempo reale e senza l’intervento di uomini”, ha spiegato il professor Palleschi, coordinatore del progetto. “Il nostro dispositivo sarà in grado di avvisare, tramite connessione wireless, circa l’inquinamento delle acque in due ore”.
I sensori sviluppati dal team di ricercatori dell’Università Tor Vergata di Roma, permetteranno la rilevazione di tossine algali marine: acido okadaico, saxitossina, acido domoico e Palitossina. Microbia Environnement sta sviluppando i sensori per rilevare le specie di alghe tossiche. L’Università Hassan II di Mohammedia, Casablanca, ha sviluppato i sensori per rilevare i prodotti farmaceutici (sulfamidici). E, infine, l’ICN ha sviluppato i sensori per rilevare composti chimici, come pesticidi (tributilstagno), erbicidi (Diuron) e ritardanti di fiamma (PentaBDPE).
Tutti i dati raccolti dai sensori vengono memorizzati localmente nelle boe costiere e sono inviati a un nodo centrale remoto tramite una connessione wireless. Queste informazioni, che possono assumere la forma di avvisi in tempo reale, consentiranno alle autorità competenti e ai professionisti di prendere decisioni in termini di gestione degli oceani.
“Non sempre ce ne rendiamo conto, ma il monitoraggio della qualità delle acque è fondamentale per la salute umana”, ha sottolineato Linda Medlin ( Microbia Environnement). “Per esempio, l’accumulo di tossine nei molluschi, come cozze, ostriche e vongole, può avere gravi ripercussioni sulla salute umana se questi vengono consumati”.
“Questo è uno dei problemi che cerchiamo di evitare, fornendo alle autorità e ai professionisti gli strumenti giusti per meglio monitorare la qualità dell’acqua di mare”, ha concluso il professor Palleschi.