Il pescato toscano protagonista in Camera di Commercio di Massa Carrara. In un seminario informativo e formativo rivolto a tutte le componenti della filiera (dai produttori ai consumatori finali), il sistema di tracciabilità del Marchio Costa Toscana ha fatto il suo primo importante passo verso le tavole dei consumatori. A Carrara, nella sede dell’ente camerale, sono state presentate ufficialmente venerdì mattina le caratteristiche e il funzionamento del sistema di tracciabilità e del marchio dedicato alla valorizzazione del pescato locale. Nell’occasione sono stati illustrati anche i risultati di due analisi realizzate nelle fasi preliminari di studio e “disegno” del nuovo marchio: la mappatura delle esperienze precedenti o similari in ambito regionale e nazionale e l’analisi della sostenibilità economica organizzativa del sistema di tracciabilità e del marchio collettivo.
L’intero progetto è cofinanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del Fondo Europeo della Pesca – Investiamo in una pesca sostenibile. «Il marchio è uno strumento di grande valore per tutta la filiera, in grado di garantire vantaggi sia per gli operatori della filiera ittica, sia per i destinatari finali, i consumatori – spiega Antonio Romeo, responsabile area di Dintec, la società del sistema camerale che ha costruito il disciplinare del Marchio – Per questo, nel disegnare il sistema di tracciabilità, si è tenuto conto della necessità di valorizzare maggiormente l’origine locale del pescato, agevolare le operazioni di etichettatura da parte degli operatori e individuare esclusivamente informazioni ad alto valore aggiunto per il consumatore, come la freschezza e l’origine».
Uno specifico spazio è stato poi riservato al soggetto privato candidato alla futura gestione operativa dell’intero sistema e del marchio: Cesit – Centro di Sviluppo Ittico. «È di pochi giorni fa la notizia – ha annunciato Roberto Manai, rappresentante di Cesit – che la Regione ha emesso il decreto per l’attuazione degli aspetti tecnici per l’attuazione del Marchio incaricando Cesit: da oggi quindi il Marchio si trasforma in realtà, contando anche sulla nostra esperienza, ricordo che Cesit ha sperimentato i primi sistemi di tracciabilità fin dal
2006. Le iniziali 55 adesioni da parte dei produttori in questi giorni sono state incrementate dalle quelle delle organizzazioni dei produttori di Livorno e dalle cooperative di Viareggio. Altre sono in corso, nell’intento di dare un unico marchio a tutta la produzione ittica della Toscana».
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