I pescatori del Bacino di pesca n° 4 Centro Cadore in aiuto del pesce che, a causa della prolungata siccità, rischiano l’estinzione. «Venerdì e sabato scorsi», racconta Stefano Campi, « si sono svolte le operazioni di recupero del pesce sull’affluente del Molinà in località Praciadelan nel comune di Calalzo. A causa della prolungata siccità di questi mesi, i torrenti minori con poca acqua tendono a ghiacciare completamente, togliendo di fatto i rifugi naturali del pesce, in questo caso le trote fario, che tendono a ritirarsi nelle buche più profonde finché possibile ma che poi, appena la glaciazione si estende, rimangono intrappolate e muoiono. I volontari del Bacino di pesca», aggiunge Campi, «in questi giorni hanno ravvisato la necessità di intervenire a Praciadelan, dove la situazione era diventata precaria e già si vedevano le prime trote in sofferenza, mentre alcune erano già morte intrappolate dal ghiaccio. Ottenuti i permessi provinciali per il recupero straordinario del pesce, una squadra di 10 persone è intervenuta sul letto del torrente liberandolo dal ghiaccio e catturando gli esemplari di trota fario ancora presenti. Sono stati così raccolti e salvati da morte certa circa 150 esemplari tra adulti e giovani, che sono stati poi trasportati e liberati sulle zone più a valle con portate d’acqua maggiori. Sono operazioni delicate», conclude Campi, «effettuate da personale qualificato e soprattutto
molto appassionato alla fauna ittica. Viene così mantenuto un impegno per la salvaguardia, quello preso dal Bacino di pesca, che intende svolgere un ruolo sempre più importante organizzando e gestendo gli interventi necessari per un buon mantenimento della qualità ambientale».
Fonte: Corriere delle Alpi