Fatturato dimezzato in più di 1 impresa su 4 (28%) nel periodo compreso fra il lockdown e l’estate 2020, la prima dell’epoca coronavirus. È quanto emerge da un monitoraggio dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in riferimento agli ultimi dati Istat sul lavoro che indicano che da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di circa 600 mila unità. In uno scenario di questo tipo destinato ad aggravarsi in autunno – sottolinea Uecoop – è necessario attivare al più presto il piano di rilancio del Governo con le risorse del Recovery Fund europeo.
La situazione economica delle imprese – evidenzia Uecoop – aveva già registrato qualche frenata all’inizio del 2020 ma le conseguenze della pandemia hanno appesantito i bilanci con perdite sul giro d’affari che hanno toccato picchi del 60% tanto che – sottolinea Uecoop – più di ¼ delle imprese (28%) denuncia problemi di liquidità legati sia ai pagamenti da ricevere per servizi o forniture sia alla necessità di garantire il saldo degli stipendi ai dipendenti o gli anticipi della cassa integrazione. Anche se per il 44% delle cooperative – continua Uecoop – la difficoltà maggiore è legata alla burocrazia sia per quanto riguarda le pratiche amministrative che per quelle fiscali.
Per la competitività delle imprese e per una vera ripartenza del Paese è necessario – evidenzia Uecoop – alleggerire il carico burocratico che rallenta l’attività e quindi la reattività del sistema produttivo senza però prescindere da trasparenza, correttezza, rispetto delle regole e delle procedure. L’eccesso di burocrazia frena la capacità di imprese e cooperative di crescere e sviluppare economia e occupazione anche per i giovani e per le donne in un momento in cui il Paese – continua Uecoop – ha bisogno di servizi sempre più qualificati che privilegino la dimensione comunitaria e di prossimità: dalla sanità ai trasporti, dall’assistenza agli anziani e alle persone con problemi di inclusione, fino ai servizi educativi e scolastici.
In questi ambiti – spiega Uecoop – operano già migliaia di cooperative sociali che supportano le necessità di oltre 7milioni di famiglie e che, nonostante la pandemia da coronavirus, hanno continuato a prendersi cura degli anziani e dei soggetti più deboli anche in collaborazione con gli enti locali. Per questo – conclude Uecoop – è necessario incrementare i fondi statali per assicurare la liquidità a comuni, province e regioni migliorando ancora di più i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione per non mettere a repentaglio i bilanci delle imprese e i posti di lavoro.
Unione Europea delle Cooperative
UE.COOP – Unione Europea delle Cooperative, è stata riconosciuta quale associazione nazionale di promozione, assistenza e tutela del movimento cooperativo con decreto del Ministro dello sviluppo economico del 24 aprile 2013 (G.U. n. 102 del 03.05.2013) ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220 ed iscritta al Registro Persone Giuridiche n.920/2013 del 15/03/2013.
Le cooperative ad oggi aderenti a UE.COOP circa 3.500 distribuite su tutto il territorio nazionale ed operano in tutti 14 i settori dell’albo competente, con particolare rilevanza per quanto riguarda i settori della cooperazione sociale, dei servizi, della produzione lavoro, dell’agroalimentare e della pesca e alla quale fanno capo oltre mezzo milione di soci.