“Per il periodo 2007-2014, la Sicilia ha dovuto restituire all’Unione Europea oltre 90 milioni di euro sui 151 che le erano stati assegnati per il settore Pesca. Dobbiamo fare meglio in futuro, utilizzando interamente i circa 120 milioni che il nuovo fondo europeo destina alla difesa e allo sviluppo di quella “Economia Blu” che dovrebbe rappresentare il core-business dell’Isola“, così Enrica Mammucari, segretaria generale Uila Pesca, ha chiuso ieri a Catania il convegno regionale Uila sulle “Opportunità di rilancio e sviluppo della pesca in Sicilia“.
Al tavolo di presidenza dell’evento, insieme con il segretario generale della Uila Sicilia Nino Marino, anche il sottosegretario di Stato Giuseppe Castiglione, il direttore del Ministero dell’Agricoltura e delle Politiche alimentari Riccardo Rigillo, il segretario generale della Uil di Catania, Fortunato Parisi, e Tommaso Macaddino, segretario regionale Uila Pesca.
Più volte richiamata da Enrica Mammucari la proficua collaborazione con il Ministero per l’Agricoltura e le Politiche Alimentari. Il sottosegretario Castiglione ha sottolineato la necessità di programmazione strategica per un settore che deve innovarsi. Il rappresentante di Governo ha ribadito i capisaldi delle politiche europee per la pesca: “non solo sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale”. Nel corso del convegno Giuseppe Castiglione ha annunciato: “Nei prossimi giorni sarà varato un decreto rivoluzionario per il settore, mirato a promuovere la costituzione di consorzi tra piccoli operatori con l’obiettivo di tutelare la risorsa ittica e migliorare la commercializzazione del pescato locale”.
Enrica Mammucari, peraltro, ha ricordato “la scarsa capacità di valorizzazione della pesca italiana sui mercati che costringe a importare il 70 per cento del prodotto consumato”.
Sui problemi del comparto si è lungamente soffermato Tommaso Macaddino, nuovo segretario della Uila Pesca Sicilia, che ha affermato: “Dal FEAMP ci aspettiamo di trarre nei prossimi 4 anni una serie di occasioni di crescita, affinché il comparto emerga dalle secche nelle quali si trova ormai da troppo tempo”. Macaddino ha concluso: “Innovazione, sicurezza, lavoro di qualità e politiche di filiera sono elementi strategici per il futuro della pesca siciliana. È indispensabile tutelare tutte le 31 marinerie dislocate nei nostri1500 chilometri di costa”.
Nino Marino ha evidenziato il ruolo sempre più centrale della pesca, accanto a settore forestale e agroalimentare, nell’impegno della Uila e della Uila Sicilia a servizio dei lavoratori, dei consumatori e dei cittadini.