Malgrado le continue analisi territoriali evidenzino un settore ittico difficile da governare e caratterizzato da una situazione critica e contrassegnata da forti carenze strutturali-organizzative, Erice (Tp) riesce ad esprimere un chiaro esempio di eccellenza industriale, la Nino Castiglione.
“Quella della Nino Castiglione è una realtà iniziata nel 1933, oggi siamo alla terza generazione manageriale. Un percorso contraddistinto da molto lavoro e collaborazione che ha portato ad una crescita virtuosa in abbinamento alla grande distribuzione organizzata” afferma la dott.ssa Lorena Coluccia, in rappresentanza dell’azienda siciliana in occasione del convegno scientifico organizzato dal GAC Torri e Tonnare e dal Consorzio Universitario di Trapani lo scorso 10 dicembre. Coluccia continua: “L’azienda, ad un certo punto, ha iniziato a rifornire la G.D.O. e da quel momento è diventata il primo produttore italiano di tonno in scatola a marchio privato per la grande distribuzione”. Un motivo di forte vanto per l’impresa, produttrice di quasi tutto il tonno presente sugli scaffali dei supermercati nazionali.
Lo scenario della Castiglione s.r.l. sembra essere sempre florido e ottimale, visto che anche in periodi di crisi, il tonno in scatola continua ad essere venduto, offrendo da sempre un apporto proteico a basso costo. La formula vincente della ditta ericina sembra ancora più vantaggiosa se relazionata alla circostanza che non tutti e non più hanno la possibilità di consumare pesce fresco; in quest’ottica, infatti, il tonno venduto a pochi centesimi al supermercato diventa una fonte nutrizionale di facile accesso. Secondo le stime le scatolette di tonno sono presenti nel 93% delle case degli italiani, e stando ad una recente indagine Doxa, viene acquistato per 6 motivazioni principali: è gustoso, anti spreco, riciclabile, conveniente, sicuro e durevole.
Ma operare in un mercato valido e che non conosce recessione non è sempre la prerogativa definitiva per il successo. Qual è, allora, la chiave di una buona riuscita?
“Il successo della Nino Castiglione sta nella professionalità, – continua Lorena Coluccia – nella grande passione della proprietà, una passione che è stata ereditata dal fondatore e che si è trasferita ai figli e ai nipoti. Noi siamo nati piccoli e siamo diventati grandi, perché abbiamo deciso di credere nella grande distribuzione che a sua volta ha creduto in noi. Abbiamo un impianto con celle frigorifere all’avanguardia, altri impianti di produzione altamente automatizzati, un sistema di cogenerazione che salvaguarda l’ambiente, un laboratorio di qualità interno per tutti i test. Quindi c’è stata una crescita perché c’è stato un forte impegno, ci abbiamo creduto, ci stiamo credendo e non può che funzionare.”
Un’azienda di così grande portata, come quella di cui stiamo parlando, è obbligata a fare i conti con gli standard di sostenibilità, a cui pian piano tutti gli operatori del settore ittico sembrano entrare in conformità. La questione sostenibilità si fa ancor più interessante per un’impresa che commercializza tonno. Il binomio tonno-sostenibilità si concretizza, ogni anno, ad opera di Greenpeace, che puntualmente stila “Rompiscatole”, la classifica che valuta la sostenibilità del tonno in scatola venduto in Italia.
Anche da questa sfida, la Nino Castiglione esce vittoriosa e con più di un riconoscimento al merito. Tale realtà è resa evidente sempre dalle parole di Lorena Coluccia, che dice: “Essendo il primo fornitore italiano di tonno in scatola a marchio privato, abbiamo l’occhio puntato addosso da parte delle associazioni ambientaliste, prima fra tutte Greenpeace, a cui noi regolarmente diamo informazioni circa ciò che stiamo facendo.”
Ma l’ impegno sostenibile non si esaurisce qui, anzi, è reso palpabile anche e soprattutto da alcuni percorsi intrapresi dalla proprietà, in maniera del tutto intenzionale, per assicurarsi il rispetto alle metodologie di pesca e la qualità dei tonni utilizzati nello stabilimento ericino. “C’è una parte legata a un approccio di tipo volontario e poi c’è un’altra che è invece quella che ci chiede il mercato, come sposare il progetto dolphin safe. Recentemente, abbiamo anche ottenuto la certificazione Friend of the Sea, volta a rassicurare il nostro consumatore, le associazioni ambientaliste e il nostro buyer sul fatto che noi utilizziamo solo tonni adulti, e ciò garantisce di non depauperare la risorsa da cui dipende il nostro futuro. Quindi c’è un’attività che è continuamente in divenire”.
L’attenzione all’adozione di misure altamente sostenibili, per la Nino Castiglione si configura come una pratica a più ampio respiro, per l’appunto “c’è un’attenzione alla sostenibilità dell’ecosistema marino, ma più in generale l’attenzione è rivolta alla sostenibilità ambientale. Il fatto di investire centinaia di milioni di euro per un impianto che riduce le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera è una scelta importante che indica una linea di comportamento”.
Redazione Pesceinrete