Acquacoltura. Rabobank: nel 2023 cala la produzione di Norvegia e Cile – Gli analisti di Rabobank, Gorjan Nikolik e Novel Sharma, hanno prodotto il report, pubblicato lo scorso dicembre, “Cosa aspettarsi dall’acquacoltura nel 2023“. Il report sottolinea che gli esperti del settore presenti alla conferenza GOAL 2022 della Global Seafood Alliance (GSA) si sono detti ottimisti sulla crescita a lungo termine dell’acquacoltura, nonostante le crescenti preoccupazioni circa i costi e le condizioni di mercato per il 2023.
Il report evidenzia che dopo un 2021 instabile in cui la Norvegia ha aumentato dell’11,9% la sua offerta su base annua e in Cile l’offerta si è contratta del 7,7%, si prevede che il 2022 registrerà il primo calo globale, dal 2016, della produzione di salmone.
La crescita lenta dello scorso anno dovrebbe essere seguita da un’espansione dei volumi di circa il 4% sia nel 2023 che nel 2024.
Il 2022 dovrebbe far registrare la diminuzione dell’offerta da Norvegia e Cile, rispettivamente dello 0,9% e dello 0,3%, mentre il 2023 e successivamente il 2024 dovrebbero portare ad una normalizzazione della crescita, con un aumento dell’offerta cumulativa (CAGR) rispettivamente del 3,5% e del 2,5%.
Le aspettative di minor crescita per la Norvegia e il Cile creano un’opportunità per l’Islanda e le Isole Faroe di diventare i motori più importanti della fornitura mondiale per il prossimo decennio.
Le Isole Faroe hanno registrato una forte crescita nel 2021, aumentando l’offerta del 31% rispetto al 2020, ma i volumi per il 2022 e il 2023 dovrebbero diminuire rispettivamente del 4% e dell’1%, seguirà poi un aumento del 10% nel 2024 che metterebbe la produzione delle Isole Faroe al di sopra dei suoi precedenti volumi di produzione massimi del 2021. L’Islanda ha aumentato il suo volume del 44% nel 2021, diventando così il produttore con la crescita più rapida in termini percentuali.
Negli ultimi anni, i mangimi e i prezzi di mercato sono stati le principali preoccupazioni degli allevatori. Nel sondaggio GOAL 2021, è emerso che la principale preoccupazione degli esperti del settore era rappresentata dai prezzi di mercato. Tuttavia, i mercati degli ingredienti per mangimi sono stati volatili dall’inizio della guerra in Ucraina, che ha causato una crisi dell’offerta e ha fatto impennare i prezzi. Ciò ha spinto i prezzi dei mangimi in prima linea tra le principali preoccupazioni degli acquacoltori nel 2023, con poche aspettative di una diminuzione dei prezzi nel 2023.
Acquacoltura. Rabobank: nel 2023 cala la produzione di Norvegia e Cile
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