“Siamo soddisfatti dell’attenzione che la Commissione agricoltura del Senato ha riservato alle problematiche della pesca professionale in Liguria. Ringraziamo in particolare il presidente Roberto Formigoni e la senatrice Donatella Albano per averci dato modo di rappresentare le istanze di un settore piccolo ma strategico per l’economia regionale, caratterizzato per l’80% della flotta, composta da 516 pescherecci, da imbarcazione di piccole dimensioni a basso impatto ambientale. Un settore che chiede politiche a sostegno della concentrazione dell’offerta, dell’organizzazione dei mercati. Un ruolo strategico in questo senso può essere affidato alle organizzazioni dei produttori”. Commenta così, il coordinamento pesca dell’Alleanza delle cooperative, l’audizione avuta ieri in Commissione agricoltura del Senato.
Tra i temi affrontati c’è la richiesta di rivedere le quote di cattura di tonno rosso, ritenute insufficienti per garantire reddito ai pescatori, e l’articolazione del fermo biologico per quanto riguarda il pesce spada e la pesca a strascico, dando più peso ai risultati della ricerca scientifica e prendendo in maggiore considerazione le peculiarità della pesca locale. Altro tema cruciale l’Accordo siglato a Caen nel mese di marzo 2015 e la vicenda legata al sequestro del peschereccio “Mina”.
Il Coordinamento Pesca dell’Alleanza delle Cooperative Italiane sta lavorando per tutelare i diritti di pesca delle imbarcazioni liguri che operano da sempre nella Baia di Mentone e auspica una rinegoziazione bilaterale con la Francia per garantire continuità operativa alle imprese di pesca liguri. Su acquacoltura e molluschicoltura si chiede un maggior investimento per valorizzare le produzioni e tutelare meglio gli allevamenti di mitili, che in primavera rischiano di perdere anche l’80% del prodotto a causa delle razzie compiute dalle orate.