“Slow Fish rappresenta un’occasione per raccontare la cultura del mare di Sicilia, per esporre i prodotti ma soprattutto per farli conoscere. Il mondo del mare ha maturato nel corso degli anni una grande capacità di trasformazione ed è qui che è possibile dimostrarlo”, a dichiaralo il direttore generale del Dipartimento Pesca della Regione Siciliana, Dario Cartabellotta, che a Slow Fish, durante il suo intervento nello stand della Regione Siciliana, ha tracciato un profilo della cultura ittica regionale molto pittoresco e ricco di sfumature suggestive.
“I laboratori del gusto sono una valida occasione per presentare nostre produzioni. Abbiamo fatto conoscere l’alaccia di Lampedusa, pesce povero – sorride Cartabellotta – a cui è stato attribuito un nome che non evoca certo il rispetto che merita dal momento che le sue carni sono deliziose. Nei laboratori del gusto – ha concluso Cartabellotta – trovano spazio acciughe, ritunno, tonno bianco e le trote del siracusano. Tutto questo è segno di una Sicilia che cambia e che fa cultura marinara”.