Anche la pesca finisce nelle rigide maglie della Corte di Giustizia Ue che condanna l’Italia per il ritardo nel recupero di aiuti giudicati incompatibili con il mercato comune.
Un ritardo che costerà all’Italia una somma forfettaria di 30 milioni di euro e una penalità di 12 milioni di euro per ogni semestre di ritardo.
“Si tratta di una sentenza ingiusta che penalizza gli sforzi che il nostro Paese ha fatto per sostenere occupazione e reddito anche nel settore ittico. Siamo un settore primario alle prese con mille difficolta. Chiediamo solo sostegno alle politiche di rilancio del comparto” afferma la Federcoopesca nel ricordare che gli aiuti giudicati incompatibili, come stabilito da una sentenza del 2011, riguardano le riduzioni o sgravi dagli oneri sociali concessi tra il 1995 e il 1997 a una serie di imprese del territorio insulare di Venezia e Chioggia.
La Federcoopesca, fa sapere l’associazione, ha avviato stretti contatti con il governo “per gestire gli effetti di una situazione davvero preoccupante”.
Redazione Pesceinrete
Angela Manna Photographer