“Solo un quarto della produzione ittica nazionale arriva nei supermercati del Paese. Il resto, dalle vongole del Pacifico al pescespada della Turchia, arriva dall’estero. Mentre il nostro export è al palo. Il rischio, come denunciato dalle organizzazioni di settore, è che tra 15 anni la pesca italiana sia prossima all’estinzione”, lo dice l’eurodeputata della Lega, Rosanna Conte, in merito ai dati diffusi dalla Alleanza Cooperative Pesca in occasione dell’assemblea annuale delle cooperative del settore agroalimentare.
“Questo sarebbe un danno non solo per l’economia, ma anche per l’ambiente marino, visto che i pescatori, a dispetto di certa retorica pseudo-ambientalista, sono i primi baluardi della sostenibilità dei nostri mari”, prosegue Conte.
“Occorre un piano di rilancio pluriennale che punti sull’innovazione e su una migliore gestione della filiera, e che sfrutti anche il ruolo della pesca nella lotta ai cambiamenti climatici. Il Feamp, in questo, può e deve essere uno degli strumenti centrali. Ma occorre anche che l’Ue provveda a tutelare in modo adeguato i nostri operatori dalla concorrenza sleale di Paesi terzi e da un import selvaggio che spesso mette a rischio la salute dei consumatori europei e gli ecosistemi marini di provenienza, compresi nel Mediterraneo”, conclude l’eurodeputata.