Nel suo intervento al SeaWeb Seafood Summit lo scorso mercoledì 7 giugno a Seattle, Ray Hilborn ricercatore presso l’Università di Washington, ha dichiarato che la percezione che le scorte ittiche del mondo stanno diminuendo è errata.
“C’è una percezione generalizzata che le scorte ittiche in tutto il mondo stanno diminuendo ma, questo non è vero. Gli stock sono in aumento in molte aree, infatti, a livello globale, le valutazioni migliori evidenziano stock ittici stabili e addirittura anche mediamente in aumento”, ha detto Hilborn.
Il database RAM Legacy, di cui si è avvalso Hilborn per tracciare il suo profilo, raccoglie informazioni su tutte le scorte del mondo scientificamente valutate, che sono poco più della metà delle catture mondiali.
“Quello che non conosciamo davvero è la situazione della grande pesca in Asia, nel senso che non abbiamo valutazioni scientifiche”, ha detto Hilborn.
L’opinione generale, secondo Hilborn, è che lo status di tali stock sia scadente, frutto, tra l’altro, della cattiva gestione della pesca e una correlazione diretta tra un’alta abbondanza di stock e un’alta intensità di catture.
Ma in larga maggioranza, nel mondo, Hilborn sostiene che le scorte di pesce sono robuste, anche quando talvolta vengono etichettate come sovrasfruttate (overfished).
“Il sovrasfruttamento è una definizione intesa rispetto al potenziale rendimento, e una scorta che è sovrasfruttata non è necessariamente uno stock che si sta estinguendo o una scorta che in qualche modo è crollata. Significa semplicemente che si sta ottenendo meno rendimento di quanto si potrebbe ottenere con una buona gestione”, ha aggiunto Hilborn.
Il ricercatore raccomanda generalmente una minore pressione di pesca che non tenti di massimizzare il rendimento sostenibile. “Se davvero non vogliano avere stock overfished, si dovrà ridurre la pressione di pesca il che probabilmente porterà a un dimezzamento della produzione alimentare globale”.