Oltre 5 milioni di euro per sostenere la pesca dell’Emilia-Romagna: aperto il secondo bando finanziato dal Feamp, il Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca, per realizzare infrastrutture più moderne ed efficienti e aumentare la competitività delle piccole e medie imprese del settore.
La misura è indirizzata ai Comuni costieri della regione per mettere in campo gli investimenti necessari a migliorare le strutture dei porti e delle sale per la vendita all’asta del pesce, oltre a interventi per la corretta raccolta di scarti e rifiuti mariniandando nella direzione di una pesca sostenibile sotto il profilo ambientale, più efficiente e innovativa.
“Con questo bando vogliamo continuare a sostenere interventi strategici per la pesca e la trasformazione dei prodotti, una risorsa essenziale per i territori costieri e per tutta la regione- spiega l’assessore all’Agricoltura, caccia e pesca, Simona Caselli-. Proprio per questo abbiamo chiesto e ottenuto una rimodulazione delle risorse che ci ha permesso di passare da poco più di 3 milioni a circa 9 milioni, un’assegnazione quasi tre volte superiore a quella iniziale. Finora, per interventi su porti e aste, sono già stati concessi complessivamente oltre 3,6 milioni di euro ai Comuni costieri, 1,5 milioni ai progetti proposti dal Flag – i gruppi di azione costiera formati da diverse realtà locali della costa – e circa 145 mila euro a privati. Si tratta di un’importante opportunità-chiude l’assessore- per costruire una nuova stagione di sviluppo per questo settore che potrà contare su strutture più moderne e più sicure”.
Cosa prevede il bando
Le risorse a carico del bilancio regionale sono per il 50% di provenienza comunitaria (circa 2,5 milioni), per il 35% statali sul Fondo di rotazione (più di un milione e 750mila euro) e per il restante 15% (oltre 750mila euro) della Regione.
Tra le spese ammissibili rientrano ad esempio, gli interventi di ristrutturazione e ampliamento delle banchine dei porti; la realizzazione di impianti di rifornimento carburante, ghiaccio, acqua o energia elettrica per gli operatori; l’acquisto di macchinari ed attrezzature per la gestione informatizzata delle attività di pesca, interventi di dragaggio; analisi e valutazione per prevenire rischi per i pescatori; spese generali collegate alla realizzazione dell’intervento fino ad un massimo del 12% del totale delle altre spese ammesse.
Il contributo, in conto capitale, potrà coprire fino al 100% delle spese per interventi, da un minimo di 460mila euro ad un massimo di 1,2 milioni. Il termine per la presentazione delle domande di contributo e della necessaria documentazione è fissato al prossimo 30 maggio.