Sostenuta da una forte domanda da parte dei consumatori di tutto il mondo, la produzione globale complessiva dei prodotti della pesca si prevede raggiunga quest’anno i 175 milioni di tonnellate, il 2,3 per cento (4 milioni di tonnellate) in più rispetto al 2015. Confermando la tendenza osservata negli ultimi anni, l’espansione prevista interesserebbe quasi esclusivamente l’acquacoltura, è invece atteso un ristagno per la pesca di cattura.
Secondo le ultime previsioni, il commercio internazionale di pesce e di prodotti della pesca, in termini di volumi, sembrerebbe rimanere stabile nel 2016. Tuttavia, con i prezzi in discesa per la maggior parte dei pesci, il valore dei flussi di esportazione potrebbero scendere dell’uno per cento rispetto al 2015. Tra principali mercati, gli importatori tradizionali come il Canada, gli Stati Uniti, l’UE e il Giappone, prevedono di affrontare un basso costo totale delle importazioni di pesce nel 2016. È inoltre prevista una diminuzione anche nelle economie emergenti come il Brasile, riflettendo in parte l’impatto negativo atteso per il deprezzamento della moneta nel paese d’acquisto. Tra gli esportatori, i fornitori asiatici prevedono di incorrere in forti riduzioni del valore delle loro spedizioni, in particolare Cina, Filippine e Tailandia. Solo il Vietnam sembra destinato a vedere aumentare il valore delle sue esportazioni di pesce. Proventi in ribasso per esportazione di pesce, sono previsti per la maggior parte dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi, con l’eccezione di Argentina e Brasile, che hanno riguadagnato competitività. In Europa, la diversificazione in nuovi mercati, dovrebbe sostenere una ripresa del settore norvegese dopo il grasso calo del 2015 dovuto all’embargo introdotto dalla Federazione Russa. La domanda mondiale di pesce destinato al consumo umano ora prevede di raggiungere i 153,6 milioni di tonnellate, pari al 2,8 per cento in più che nel 2015, dando luogo ad un piccolo aumento pro capite del consumo di pesce come alimento, che dovrebbe raggiungere i 20,6 kg nel 2016. Dopo aver registrato i cali dello scorso anno, i prezzi internazionali del pesce hanno continuato a scivolare nei primi mesi dell’anno 2016, portando l’indice FAO dei prezzi in gennaio-febbraio giù del 5 per cento anno dopo anno.
I prezzi sono scesi per la maggior parte dei prodotti ittici, solo il prezzo del salmone è aumentato riflettendo un inasprimento delle forniture sulla scia di grandi perdite di pesci causate da una massiccia fioritura algale in Cile e problemi di pidocchi del mare in Norvegia.
Da: FAO. Food Outlook relazione semestrale sui mercati alimentari globali