I pesci non temono l’afa. Le ondate di caldo intenso registrate nelle ultime settimane, non mettono a rischio le produzioni ittiche. I pesci, i molluschi e i crostacei che vivono in mare possono tranquillamente trovare rifugio a largo, in acque più profonde lì dove l’ossigenazione è più elevata e le temperature più miti. Una buona notizia, afferma Federcoopesca-Confcooperative, visto che per 3 italiani su 4 aumenta tra il 10 e il 15 percento il consumo di pesci, molluschi e crostacei soprattutto nei weekend più caldi, complice una dieta che si fa più leggera e la fuga dalle città verso le località marine.
“È una caratteristica tipica di questi animali – afferma Corrado Piccinetti, biologo e docente dell’Università di Bologna – che reagiscono istintivamente nuotando in acque più profonde e più fresche”. Una strategia anti-caldo, evidenzia Federcoopesca, adottata dalle specie pelagiche che vivono più in superficie come alici, sardine e sgombri. Per quelle di profondità, come gambero rosso e viola, ma anche il merluzzo, non ci sono da adottare tecniche di adattamento visto che l’innalzamento delle temperature in mare riguarda lo strato superficiale dell’acqua, in profondità, oltre i 150 metri, in estate o in inverno non ci sono cambiamenti significativi visto che le temperature sono tra i 13 – 14 gradi.
Il problema invece si crea per quanto riguarda le zone lagunari o i laghi dove è più facile che si verifichi un fenomeno di surriscaldamento delle acque e la formazione di alghe che riducono l’ossigeno disciolto con conseguenza spesso drammatiche per la fauna ittica.
Ma se le alte temperature non sono un problema per le produzioni ittiche marine, il caldo può diventare un nemico nel passaggio dal mare alla tavola. È importante, ricorda l’associazione, la corretta conservazione del prodotto presso i punti vendita, la ristorazione ma anche tra le mura domestiche. “Il consiglio è di cuocere sempre il prodotto, privilegiando in questo periodo cotture più light come vapore o bollitura, e lasciare i crudi per le cene al ristorante, dove grazie agli abbattitori si evitano i rischi di contaminazione da parassiti o batteri”.