Un’indagine dell’Università di Genova sull’acquacoltura nel Golfo della Spezia, presentata al congresso nazionale della Società Italiana di Biologia Sperimentale (Sibs), ha mostrato sorprendenti risultati. Infatti, sembrerebbe che le ostriche aumentino le loro dimensioni medie superiore al 150%, ma diventino anche più resistenti a batteri e virus se allevate assieme ai mitili.
A essere messa sotto la lente d’ingrandimento degli studiosi la Crassostrea gigas, più famosa come ostrica concava o ostrica giapponese. Tra coloro che hanno condotto le ricerche, Luigi Pane spiega che “La policoltura con mitilo alla Spezia sembra giovare alle ostriche in termini di sopravvivenza, alimentazione e protezione da agenti patogeni di origine batterica e virale, principale causa delle morie di ostrica selvatica e di allevamento”. I lavori di ricerca si configurano all’interno del più ampio progetto comunitario Marte+/Regione Liguria, finalizzato allo sviluppo delle tecniche di pesca e acquacoltura nelle regioni costiere del Mediterraneo. A coadiuvare gli studi, presente anche la Cooperativa miticoltori spezzini.