Granchio blu: un alieno fra noi! – Specie ittica aliena il Callinectes sapidus, più noto come Granchio blu. Arrivato dall’America atlantica, da qualche anno ha fatto la sua comparsa anche in Italia, dapprima nell’Adriatico Settentrionale e successivamente, in maniera inaspettatamente importante, anche nel Tirreno.
Sicilia, Calabria, Lazio, Campania: persone comuni, ma soprattutto pescatori, ne segnalano la presenza davvero ovunque. Il primo avvistamento che si ricordi, è quello avvenuto a Marina di Grado addirittura nel 1949; il primo ritrovamento, nella Sacca di Goro, è del 2004, il secondo del 2007. È evidente che la Sacca costituisce un ambiente particolarmente favorevole alla presenza del granchio blu che dimostra dunque di prediligere habitat salmastri: oggi per la stessa area geografica, patria italiana della vongola, si parla di vera e propria invasione di granchi blu.
Le quantità avvistate ma soprattutto catturate dai pescatori sono diventate talmente importanti che il granchio trova spazio anche al mercato ittico; la soluzione dunque è arrivata da sola: catturarlo e consumarlo.
La diffusione di questa particolare specie aliena pare essere favorita dall’innalzamento della temperatura delle acque del Mediterraneo: probabilmente proprio un’estate particolarmente calda come quella appena trascorsa, ha fatto si che il 2022 fosse l’anno del granchio blu. Esemplari ne sono stati catturati lungo le coste marchigiane e abruzzesi; in Puglia, pare soprattutto lì dove la costa è maggiormente rocciosa; in Sicilia (Marsala,Trapani, Sciacca); nel Lazio da Passoscuro, Fiumicino, Ostia; in Campania nel Cilento e sulle isole. Dappertutto.
“È dall’inizio di questa estate che i nostri pescatori, da varie perti d’Italia, hanno iniziato a segnalarci la presenza sempre più consistente di questo granchio, caratterizzato da colori bellissimi e da un’aggressività particolarmente spiccata. Introdotto da vettori accidentali, è diventato presenza stanziale e minacciosa per gli ecosistemi tipici del nostro mare; è diventato fattore impattante per le specie ittiche oggetto di pesca professionale; è diventato elemento condizionante anche da un punto di vista economico e sociale. A Goro i pescatori ci dicono che è in grado di tagliare le valve dei molluschi e che si nutrono di avannotti; a Ostia che fa la sua comparsa soprattutto nella fase di ‘scaduta’ del mare e che, impigliandosi nelle reti da posta e incastrandosi nelle trappole, produce danni agli attrezzi e divora i pesci di piccola taglia; in Puglia divora le cozze e le lumache; i pescatori siciliani e liguri ci riportano che è ghiotto di seppie e gamberi.
In sostanza il granchio blu rappresenta una minaccia soprattutto per la piccola pesca: è un predatore che riesce a sopraffare le specie autoctone e a recare danni agli attrezzi di pesca! In virtù di una preoccupazione espressa in questo senso dai nostri pescatori, per la corrente annualità del Piano Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura 2022/2024, UNCI Agroalimentare ha deciso di dedicare un progetto di ricerca alle specie aliene presenti nel Mediterraneo e dunque al granchio blu. Constata l’oggettiva minaccia rappresentata da quest’ultimo e l’impossibilità di una eradicazione efficace, più utile ci è sembrato mettere a punto una efficace attività di monitoraggio per individuare misure di controllo e soprattutto di contenimento.
Banalmente il modo migliore per limitare quelli che sono i danni generati dalla presenza di questo alieno è pescarlo e mangiarlo; le sue carni sono particolarmente pregiate e apprezzate: dunque sarebbe opportuno sviluppare una concreta catena di valore e mettere a punto un sistema di commercializzazione ad hoc che conferisca valore ad una specie invasiva e giustamente demonizzata soprattutto dai pescatori.
Insieme ai partners tecnici e scientifici che ci stanno affiancando nelle attività, oltre a proposte di commercializzazione, non solo stiamo cercando di capire quali materiali potrebbero essere utilizzati per la realizzazione di reti capaci di resistere agli attacchi dei granchi blu ma stiamo anche progettando trappole idonee per permettere ai nostri pescatori di effettuare non più catture accidentali ma mirate.
Un progetto, il nostro, davvero al servizio dei nostri pescatori ai quali vogliamo indicare una nuova e reale opportunità di reddito”.
Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale UNCI Agroalimentare.
Granchio blu: un alieno fra noi!