Il progetto SABANA mira allo sviluppo di una bioraffineria integrata su larga scala basata su microalghe per la produzione di biostimolanti, biopesticidi, oltre a biofertilizzanti e mangimi per pesci, utilizzando solo acqua marina e nutrienti da acque reflue (liquami, concimi e letame suino). L’obiettivo è quello di ottenere un processo a scarto zero e sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.
I ricercatori hanno sviluppato un metodo di lavorazione della biomassa che ora viene applicato dalle aziende partner come la spagnola Biorizon Biotech. Questa azienda sta costruendo una nuova fattoria di microalghe che sarà la più grande d’Europa.
David Iglesias, direttore Biorizon Biotech, ha affermato: “Ora siamo impegnati nella ultimazione dell’impianto i cui lavori sono iniziati l’anno scorso. Siamo desiderosi di andare avanti e di produrre il prima possibile quello che i nostri partner europei ci chiedono già da tempo. Un prodotto a base di nuovi ceppi di microalghe su cui abbiamo lavorato negli ultimi due anni e mezzo “.
Il progetto SABANA, che è guidato dall’università di Almería, ha partner provenienti da diversi paesi europei, tra questi anche l’Università degli Studi di Milano. Si tratta di un grande consorzio che mobilita circa 12 milioni di euro di investimenti nell’ambito di Horizon 2020 che finanzia i progetti per la Ricerca e l’Innovazione.