La Caccia al Pesce spada tra le onde del mare e la sua elegante forza – Il pesce spada, noto scientificamente come Xiphias gladius, ha sempre esercitato un fascino irresistibile sull’immaginario collettivo. Si dice che Aristotele coniò il termine del genere, Xiphias, derivato dal greco “spada”, mentre Linneo, nel 1758, aggiunse il termine latino Gladius per la specie. Questa maestosa creatura marina può raggiungere dimensioni impressionanti, con un peso che può superare i 200 kg e una velocità che sfiora i 100 km/h. È presente nei mari tropicali e temperati di tutto il mondo, con particolare rilevanza nelle acque del Mediterraneo.
Una delle tecniche di pesca più antiche per catturare il pesce spada è la tradizionale “Caccia al pesce spada”, una pratica quasi in disuso negli ultimi anni. Le leggende narrano di un rituale dialogo tra pescatori e preda, che avveniva attraverso parole prevalentemente greche.
Un avvistatore, posizionato sulla cima dell’albero o dell’antenna di una “Feluca”, vigila sulle acque alla ricerca del pesce. Gli altri pescatori attendono sull’imbarcazione, pronti a muoversi una volta individuato il pesce. Quando l’avvistatore dà il segnale, inizia l’inseguimento. Una volta raggiunto il bersaglio, il lanciatore, posizionato a prua in piedi sull’estremità anteriore della barca alla punta della passerella, scaglia la sua lancia in direzione del pesce.


Dopo aver arpionato il pesce, questo viene lasciato stancare e successivamente issato a bordo, dove si svolgono le prime operazioni rituali. Sul pesce viene effettuata La Cardata (la grattata), che consiste in quattro segni orizzontali e quattro verticali sovrapposti, tracciati con le unghie da un marinaio, come segno di riconoscimento nei confronti del pesce per il suo valore da combattente e di supremazia dell’uomo.
Il pesce spada tende a risalire in superficie per raggiungere i raggi solari e nuotare a favore della corrente a temperature più elevate. Per questo motivo, le imbarcazioni, in base alla corrente, adattano la propria velocità. Quando l’imbarcazione è a favore di corrente, deve procedere più velocemente per inseguire il pesce; viceversa, quando è controcorrente, deve procedere più lentamente poiché è il pesce che le si avvicina.


I racconti narrano che quando veniva avvistata una coppia di pesci, si mirava prima alla femmina, riconosciuta dalla sua stazza più robusta, poiché il maschio, incredibile romantico, non l’avrebbe mai abbandonata. Anzi, avrebbe persino tentato di liberarla attaccando la barca con la spada, finendo per poi essere catturato anch’esso.
Oggi, mentre riflettiamo su questa affascinante tradizione ormai quasi dimenticata, è essenziale considerare la nostra responsabilità nella salvaguardia degli ambienti marini. La pesca sostenibile e il rispetto per la fauna marina sono fondamentali per preservare le meraviglie degli oceani.
Infine, ricordiamo che il pesce spada, con la sua eleganza e potenza, è un simbolo eterno del nostro legame con il mare e la sua preservazione dipende dalla nostra consapevolezza e rispetto.
La Caccia al Pesce spada tra le onde del mare e la sua elegante forza