Il tema della sostenibilità rappresenta la nuova sfida del 2021 in rapporto alla pesca e alle capacità ittiche in tutti i mari della patria europea. Il Mar Baltico, dopo anni di problematiche, torna a vivere una stagione promettente. Al fine di migliorare la sostenibilità degli stock ittici nelle acque locali, la Commissione Europea ha proposto di aumentare le possibilità di pesca per l’aringa nel Golfo di Riga e per il salmone del bacino principale, mantenendo allo stesso tempo i livelli attuali per l’aringa nel Golfo di Botnia, lo spratto e la passera di mare. Invece, si punta ad azioni di riduzione della pesca per gli altri stock ittici. Negli ultimi anni i pescatori, le aziende, le piccole e medie imprese ittiche e le autorità pubbliche dell’Unione Europea hanno compiuto notevoli sforzi per ricostituire gli stock ittici nel Mar Baltico.
Nei casi in cui si disponeva di un parere scientifico completo, le decisioni precedenti relative alle possibilità di pesca per il Baltico hanno consentito di fissare le possibilità di pesca in linea con il principio del rendimento massimo sostenibile per sette stock su otto, pari al 95% dei quantitativi di pesce sbarcati. Per quanto riguarda il merluzzo bianco del Baltico orientale, alla luce della significativa riduzione degli stock rilevata negli anni scorsi, la Commissione ha proposto di ridurre del 70% il totale ammissibile di catture per le catture accessorie e di mantenere tutte le misure di accompagnamento già previste nel 2020. Per il merluzzo bianco del Baltico occidentale, la Commissione Europea ha proposto di ridurre dell’11% il totale ammissibile di catture e di mantenere tutte le misure di accompagnamento adottate per il 2020, con un periodo di fermo pesca per la riproduzione nell’intera zona e un limite di cattura di cinque esemplari al giorno per i pescatori sportivi, ridotto a due esemplari nel periodo di fermo.
Invece, la Commissione ha proposto un aumento del 9% del totale ammissibile di catture per il salmone, ad eccezione delle catture nel Golfo di Finlandia dove, sulla base delle analisi elaborate, la Commissione ha proposto di ridurre del 10% i livelli di pesca. La fascia costiera finlandese è lunga circa mille chilometri e localmente viene perfettamente integrata dal ricco arcipelago. Le specie ittiche più diffuse della costa finlandese sono il luccio il pesce persico, il salmone, la trota ed il lucioperca. Queste specie ittiche possono essere pescate in gradi quantità praticamente ovunque lungo la costa, tuttavia le aree più indicate sono la costa sud-orientale e l’arcipelago delle isole Aland.
Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, aveva recentemente dichiarato: “Lo stato degli stock ittici nel Mar Baltico è influenzato da molteplici fattori. La pesca è uno di questi, ma fattori quali l’inquinamento marino o i cambiamenti climatici hanno gravi ripercussioni sulla salute degli stock. Assicurare la sostenibilità a lungo termine del Baltico non è una scelta, ma una necessità vitale. Quella che adottiamo è una proposta realistica che, ne sono certo, andrà a vantaggio sia dei pescatori che delle risorse ittiche. Sarò lieto di collaborare con gli Stati membri e con gli altri portatori di interessi del Baltico. Poiché le pressioni esercitate sugli stock ittici del Baltico non possono essere affrontate soltanto attraverso la politica della pesca. Ho deciso di convocare una conferenza ministeriale di tutti gli Stati del Baltico in cui la questione sarà esaminata in tutte le sue componenti, per garantire il futuro a lungo termine di questo bacino marittimo”.
Tali scenari stanno prefigurando anche un nuovo gioco geopolitico tra Europa e Russia. I pescatori lettoni che catturavano il merluzzo bianco del Baltico orientale, ora vietato, sono stati autorizzati a distruggere i pescherecci in cambio di un risarcimento, ma numerosi sono coloro che vogliono continuare a praticare l’attività. Molti pescatori locali hanno lasciato la Lettonia e hanno ripreso la loro attività in Russia, dove sono stati ben accolti dalle autorità.