L’Agenzia Federale Russa per la Pesca (Rosrybolovstvo) ha consegnato 21 licenze a società che intendono gestire aziende nel settore dell’acquacoltura nella regione di Primorsky Krai che si trova nell’estremo oriente del paese.
Ad oggi, nella regione sono stati identificati 292 nuovi siti di acquicoltura da parte del Rosrybolovstvo. Di questi, 139 siti sono già in procinto di avviare l’attività, ne rimangono disponibili altri 153.
Secondo le informazioni dell’agenzia statale, nell’estremo oriente della Russia 179 aziende di acquacoltura sono già operative. La produzione di Primorsky Krai attualmente include cozze, capesante, granchi e cetrioli di mare. L’anno scorso la produzione totale della regione è stata di circa 6.870 tonnellate, con un incremento del 39% rispetto all’anno precedente. Oltre a questo, le autorità del paese intendono ampliare l’area di acquacoltura a circa 27.500 ettari nei prossimi anni. I siti di acquacoltura saranno ubicati all’interno della subzona di Primorye.
Questa manovra genererà ricavi per il bilancio statale per circa il 113 milioni di RUB (1,7 milioni di euro). Tuttavia, Ilya Shestakov, vice ministro dell’agricoltura del paese e presidente dell’Agenzia federale per la pesca, ha dichiarato che il Rosrybolovstvo sta prevedendo misure speciali per quanto riguarda le società che non pagano le tasse sulle licenze entro il termine fissato.
La regione di Primorsky Krai confina con la Cina, la Corea del Nord e con il Mare del Giappone e ha una popolazione di circa 2 milioni di abitanti.