L’Alaska Seafood Italia promuove la vendita del salmone affumicato dell’Alaska tramite i Marketplace online. Pescati nelle fredde acque dell’oceano pacifico tra Alaska e Canada solo nei mesi estivi, lavorati con una particolare tecnica capace di esaltare la consistenza ed il caratteristico sapore delle carni, tale eccellenza ittica continua a suscitare l’interesse di ristoranti, locali e consumatori. Tramite i social network, la storica società dell’Alaska promuove il salmone affumicato dando risalto alla società FruilTrota che non rinuncia a qualità, gusto, e salute. Il salmone affumicato è preparato con le materie prime più pregiate,
la migliore cura artigianale e soli ingredienti naturali. La società vuole condividere con i clienti i valori della tradizione e il piacere delle cose genuine.
Il consumo di salmone affumicato ha perso la propria connotazione di piatto da consumare nel periodo tipicamente invernale, venendo consumato in tutti i periodi dell’anno, anche per merito del successo dei ristoranti che propongono la cucina giapponese. In questi locali, infatti, non si usa solo il salmone fresco per i diversi tipi di sushi e per il sashimi, ma di frequente si fa ricorso anche alla versione affumicata.
In un contesto simile, anche le aziende italiane si stanno facendo conoscere e apprezzare per gli investimenti compiuti nel settore del salmone affumicato. Molte imprese stanno intrattenendo relazioni con i migliori paesi produttori e lavoratori di tale prodotto, come la Norvegia, il Canada e l’Alaska. La produzione in Alaska è particolarmente importante perché è di qualità e di estrema sostenibilità. A ribadirlo è sempre l’Alaska Seafood Italia che ricorda e valorizza la gestione sostenibile delle risorse della pesca, un principio fondamentale della Costituzione dello Stato dell’Alaska. Il rispetto e la difesa dell’ambiente definiscono gran parte dell’identità del Paese e per questo l’Alaska guida il movimento globale per una pesca in armonia con l’ecosistema.
Sono più di 100 milioni i chili di salmone affumicato in esportazione se si prendono in esame tutti i canali di importazione di questo prodotto. Tra il 2017 e il 2018 la crescita è stata del 18% e l’incremento della richiesta di salmone nei Paesi della comunità europea ha innescato una impennata delle esportazioni, che sono cresciute di oltre il 70%.