Il protagonismo del Canada quando si parla di ambiente, politiche verdi, tutela e valorizzazione del mare, blue economy, sostenibilità e innovazione è sempre una garanzia di fascino, contemporaneità ed estrema analisi dei dati.
Il lancio del nuovo Milano Green Forum MGF, quest’anno in edizione interamente virtuale, consente di ritornare a riflettere sulle innovazioni green e di tutela del patrimonio liquido che il Canada continua a perseguire.
Il Ministro canadese dell’Ambiente e del Cambiamento climatico, Jonathan Wilkinson e il Presidente di Ecotech Québec, Denis Leclerc, relatori d’eccezione al Milano Green Forum, hanno descritto come, di fronte alla crescita dell’urbanizzazione, allo sviluppo industriale e al cambiamento climatico globale, il Canada abbia saputo cogliere l’opportunità di una visione dell’economia innovativa, sostenibile, legata al mare e alla tutela delle sue acque, in modo da coniugare la crescita economica alla valorizzazione e salvaguardia dell’ambiente, con governo, università, imprese e ricerca unite nel contribuire alla realizzazione e concretizzazione di un futuro green e rispettoso dell’ambiente.
La storia e la geografia del Canada sino intimamente legate al mare così come alta è la sensibilità delle istituzioni per salvaguardare gli oceani. Oltre la metà degli oceani del pianeta sono presi d’assalto dalla pesca industriale, un fenomeno che sta impoverendo drasticamente la popolazione di animali marini e che presto potrebbe svuotare le acque dei mari e degli oceani. Il Canada sta provando ad invertire la rotta coniugando la sostenibilità con l’occupazione nel settore della blue economy.
Un recente report scritto da accademici delle università della California, Stanford e Dalhousie in Canada, a cui hanno collaborato il National Geographic e Google evidenzia le preoccupazioni legate alla pesca globale e come affrontare le enormi problematiche frutto della pesca intensiva. Gli esperti hanno raccolto dati e informazioni dai sistemi satellitari installati sui pescherecci più grandi e su quelli più piccoli, che operano vicino alla costa. Da questo lavoro, che copre il periodo 2014-2016, sono state realizzate le mappe dell’attività di pesca, scoprendo dove viene praticata più intensamente ed è stato prodotto un report per poter incentivare e studiare un’attività più adatta alla sostenibilità.
Il Canada è circondato dall’Oceano Atlantico, dal Pacifico e dall’Artico con una popolazione di pesce e frutti di mare enorme. La varietà dei prodotti ittici, che i pescatori canadesi raccolgono da tale contesto geografico, è venduta ed esportata in tutto il mondo, con una forte promozione sui mercati internazionali. Oltre il 75% della produzione ittica canadese è destinata ai mercati internazionali e nel 2015 il Canada è stato l’ottavo paese più grande al mondo in termini di esportazione e lavorazione del pesce, con una movimentazione economica calcolabile intorno ai 6 miliardi di dollari. Nel 2016, l’industria della pesca del Canada ha movimentato 6.6 miliardi di dollari in prodotti ittici con l’occupazione di circa 72.000 persone nel settore della blue economy. Un mondo in continuo fermento che vede anche nell’acquacoltura un successo mondiale.
L’allevamento di pesci, molluschi e piante acquatiche, sia di acqua dolce e salata, rappresenta la crescita dell’economia alimentare più produttiva del commercio del food e dell’industria della pesca nel Paese. Attraverso la tecnologia e l’innovazione si vuole preservare tale mondo, consentendo di valorizzare anche l’occupazione dei lavoratori locali e delle imprese legate all’export.
Ricordiamo che durante i lavori del G7 del 2018, il Canada fu protagonista di una sessione di approfondimento intitolata “Healthy Oceans, Seas and resilient Coastal Communities” che si è concentrò sulle problematiche relative all’inquinamento di oceani e mari, in particolare a causa della plastica, e le minacce agli ecosistemi marini, il riscaldamento degli oceani, l’innalzamento del livello del mare e la pesca illegale. Il governo canadese ribadì, anche in tale occasione, che la ricerca e l’innovazione rappresentano le risorse chiave per la definizione delle priorità nell’adozione di soluzioni utili alla riduzione della plastica in mare e, a tal proposito, lanciarono il G7 Innovation Challenge to Address Plastic Litter.
Sempre durante tali lavori fu sottolineata l’importanza della raccolta dei dati e dei mezzi di osservazione della terra come strumento per migliorare la resilienza costiera delle comunità vulnerabili e l’importanza di sostenere gli stati insulari di piccole dimensioni così come le comunità costiere nei paesi in via di sviluppo. Anche in Canada la tutela delle acque marine dall’inquinamento causato dalla plastica è argomento prioritario che prevede il sostegno dei pescatori nella raccolta delle plastiche monouso abbandonate in mare. Prospettive di ricerca e di innovazione che meritano una grande attenzione internazionale.