Prosegue oggi il nostro approfondimento dedicato all’industria conserviera nel panorama COVID-19 e post pandemia, con l’intervista a Vito Santarsiero, Direttore Commerciale della Nino Castiglione.
La vostra azienda come ha vissuto il momento iniziale della crisi? Avete registrato una significativa impennata nelle richieste e nelle vendite? Come avete gestito l’emergenza?
Nel periodo iniziale della crisi, dove si è assistito all’assalto dei supermercati, soprattutto nell’area centro Nord del Paese, sono arrivate enormi richieste di prodotto che abbiamo potuto assolvere grazie alle produzioni che sarebbero state utili per la stagione 2020.
Dal punto di vista produttivo le nostre maestranze si sono adeguate al cambio turno al fine di garantire il distanziamento nei reparti più numerosi, ciò ha comportato turni di lavoro fino a tarda sera, incluso il sabato.
I nostri fornitori di materie prime ed imballi tra le tante difficoltà sono riusciti a rifornirci di tutto l’occorrente.
Il fatturato sviluppato nel mese di Marzo 2020 è stato di oltre il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La Nino Castiglione avrà sicuramente fatto i conti con l’adeguamento igienico sanitario di tutto il personale. Che misure avete adottato a tutela del personale e del consumatore?
La Nino Castiglione fin dall’inizio della pandemia ha adottato un protocollo per la sicurezza negli ambienti di lavoro.
Le attrezzature da lavoro e tutte le aree comuni sono state sottoposte a una giornaliera sanificazione, inoltre le attività lavorative si sono svolte rispettando la distanza di almeno un metro e con l’uso obbligatorio della mascherina.
Come da regolamentazione, veniva effettuato anche il controllo della temperatura prima dell’ingresso in azienda.
Nella prima fase abbiamo fatto ricorso allo smart-working e alla cassa integrazione per evitare assembramenti negli uffici e in alcuni reparti di produzione ove non era possibile garantire il distanziamento.
Nella seconda fase, invece sono state installate delle barriere in plexiglass nei reparti di massimo assembramento.
Dopo la prima massiccia scorta, in contemporanea con l’inizio del lockdown, qual è stato l’andamento del mercato? Oggi che trend registrate? Quali sono le vostre aspettative per futuro?
L’andamento medio dei consumi prima del lockdown oscillava tra lo -0,5% allo 0% (volumi) appena alla fine del lockdown il balzo dei volumi è evidente considerando anche il periodo stagionale non proprio propizio per il consumo del tonno, un dato senza dubbio rilevante.
Già dalla seconda settimana di Aprile si sono evidenziati i primi cali di consumo molto probabilmente dovuti alle cospicue scorte accumulate nei due mesi precedenti.
I fatturati di Maggio e Giugno 2020 Vs 2019 sono stati inferiori anche se il fatturato dei primi sei mesi registra ancora una crescita a doppia cifra rispetto al primo semestre 2019.
Aspettative per il futuro: le nostre previsioni dell’ultimo quadrimestre 2020 sono allineate a quelle ampiamente enunciate da tutti i media, un calo del PIL così forte non permette certamente di vedere un futuro roseo.
L’emergenza Covid ha determinato un salto evolutivo di 10 anni per le vendite online. Oggi guardate all’e-commerce con maggiore interesse rispetto al passato?
L’emergenza sanitaria ha necessariamente stravolto le abitudini dei consumatori. Infatti durante il lockdown gli acquisti sui canali dell’e-commerce sono notevolmente aumentati con trend di crescita a tripla cifra (+148,9% fonte Nielsen).
Sicuramente il lungo periodo di quarantena ha portato non solo i Millennials, ma anche le generazioni precedenti ad affacciarsi al digital shopping, in tale contesto siamo sempre più consapevoli che oramai tutti i marchi devono conquistarsi un posto in rete e non solo sullo scaffale.
La Nino Castiglione dal 2019 ha integrato la vendita online nella propria strategia commerciale, infatti alcune referenze Auriga sono presenti sui siti e-commerce Amazon e Ventis, proprio perché la spesa online sta diventando una modalità di acquisto rilevante.
Nel post Covid come immaginate lo sviluppo della grande distribuzione? Su quale formato puntereste maggiormente, sul discount o sui punti vendita di prossimità?
Il nostro fatturato si sviluppa soprattutto con la GDO e continueremo a seguire questi canali di vendita. La GDO ben consapevole dell’importanza dei punti vendita di prossimità sta sviluppando negozi di medie metrature all’interno dei centri urbani.
Quali aiuti avete ricevuto dal Governo? Cosa vi sareste aspettati in più?
Gli aiuti su cui abbiamo indirizzato la nostra attenzione sono stati quelli relativi ai finanziamenti bancari per la copertura del circolante.
A parte ciò, é chiaro che ci si aspettava dal governo qualcosa in più in termini di contributi a fondo perduto, ma l’unica opportunità più concreta era il credito d’imposta sulle spese di sanificazione aziendale e i presidi medici.