Gli omega-3 potrebbero influenzare positivamente l’umore, riducendo i sintomi della depressione. Tuttavia, non tutti gli acidi grassi hanno questa capacità: l’acido eicosapentaenoico (Epa) risulta più efficace dell’acido docosaesaenoico (Dha), nonostante quest’ultimo rappresenti il 30% dei grassi presenti nel cervello. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Psychiatry dai ricercatori del New York State Psychiatric Institute di New York (Usa).
Gli autori hanno esaminato i risultati di 15 studi riguardanti il rapporto tra il consumo di omega-3 e i disturbi dell’umore. Le ricerche, condotte tra il 1960 e il 2010, hanno coinvolto 916 partecipanti. Analizzandole, gli studiosi hanno scoperto che assumere tra 200 e 2.200 mg al giorno di Epa aiuta a contrastare la depressione primaria. L’acido docosaesaenoico, invece, non sembra in grado di determinare gli stessi benefici. Secondo gli esperti, l’Epa riesce a influenzare positivamente l’umore perché riduce i livelli d’infiammazione nel cervello.
Alle stesse conclusioni è giunto anche lo studio pubblicato sul Journal of the American College of Nutrition dal dottor J. C. Martins dell’Academy of Nutritional Medicine di Cambridge (Regno Unito). Il ricercatore, dopo aver analizzato 241 studi sull’argomento, ha concluso che l’acido eicosapentaenoico è più efficace di quello docosaesaenoico nel contrastare i sintomi depressivi.
Un altro studio pubblicato sulla rivista Lancet dal dottor Joseph R. Hibbeln della Outpatient Clinic del National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism di Rockville (Usa), ha dimostrato l’esistenza di una forte correlazione tra l’elevato consumo di pesce e una ridotta diffusione della depressione. I giapponesi guidano la classifica dei consumatori di pesce e mostrano il minor livello di depressione (0,12% della popolazione). I neozelandesi, invece, evidenziano uno dei più alti tassi di depressione (5,8%) e consumi di pesce minimi.
Anche l’Università di Siena ha condotto uno studio sugli effetti degli acidi grassi, che è stato pubblicato sull’European Journal of Clinical Investigation. I ricercatori italiani hanno dimostrato che assumere 2,5 grammi di omega-3 (con rapporto tra Epa e Dha di 2:1) per 5 settimane, migliora l’umore e riduce la stanchezza, l’ansia e l’irritabilità.
Nonostante le ricerche sull’argomento siano numerose, le informazioni a disposizione sono ancora poche. Pertanto, in attesa di notizie certe, gli esperti sottolineano che il trattamento con terapie convenzionali sotto controllo medico deve rimanere la prima opzione. Ma un’associazione virtuosa tra omega-3 e umore sembrerebbe effettivamente esistere.
Fonte Salute 24