Pamela Anderson si unisce alla lotta per proteggere le acque dell’Antartide. – La campagna a protezione delle acque dell’Antartide ha ricevuto un enorme impulso con l’annuncio che l’attrice e attivista Pamela Anderson si unirà al gruppo Antarctica2020.
Il gruppo Antarctica2020 che collabora anche con altre organizzazioni partner come l’Antarctic and Southern Ocean Coalition (ASOC), The Pew Charitable Trusts, Ocean Unite, Sea Legacy e Only One, annovera tra i suoi sotenitori altri personaggi famosi: Philippe Cousteau, Sylvia Earle, Slava Fetisov, José María Figueres, Ashlan Gorse Cousteau e Amaro Gómez, tra gli altri.
L’aggiunta di Pamela Anderson, sostenitrice di lunga data dei diritti umani, animali e ambientali, al gruppo Antarctica2020 è un enorme vantaggio per la campagna che mira a garantire una maggiore protezione delle acque che circondano l’Antartide.
“Sono un attivista da più di due decenni e vedo sempre più quanto sia importante ripensare radicalmente il nostro rapporto con la natura e gli animali. Lo stato del nostro pianeta influenza le nostre vite. Molte persone non si rendono conto che anche l’Antartide, una delle parti più remote del mondo, gioca un ruolo importante nel funzionamento del nostro pianeta. Dobbiamo fare tutto il possibile per salvaguardarlo, motivo per cui ho aderito a questa campagna”, ha affermato Pamela Anderson.
I ghiacci dell’Antartide hanno un importante compito nell’equilibrio climatico-ambientale del pianeta, poiché regolano il sistema climatico e mantengono la terra fresca e abitabile.
Il riscaldamento climatico ha già innescato lo scioglimento dei ghiacci dell’Antartide molto più velocemente del previsto con effetti disastrosi sulla sua straordinaria fauna selvatica. “È assolutamente terrificante. – Ha sottolineato Anderson – Abbiamo davvero bisogno che i leader mondiali mostrino una vera leadership politica. Dobbiamo lottare per noi stessi e per le generazioni future perché c’è troppo da perdere se non lo facciamo”.
Sono sul tavolo tre proposte per proteggere vaste aree nell’Antartico orientale, nel Mare di Weddell e nella penisola antartica, che coprono quasi 4 milioni di chilometri quadtrati. Nonostante l’urgenza della questione, i progressi sono stati lenti e i governi hanno bloccato per anni le decisioni sulla conservazione, incapaci di raggiungere l’accordo unanime necessario per garantire un’ulteriore protezione. Nell’ottobre 2021, quando gli Stati membri si riuniranno alla riunione annuale della Commissione per la conservazione delle risorse biologiche dell’Antartico (CCAMLR), dovranno unire le forze e concordare la creazione di tre aree marine protette, che hanno dimostrato di proteggere la vita oceanica, costruire la resilienza ai cambiamenti climatici.