Pesci foraggio, situazione preoccupante nell’Atlantico nord-orientale – Con la pubblicazione di un nuovo report, Oceana ha reso noto che solo una popolazione di pesci foraggio su sei nell’Atlantico nord-orientale è gestita in modo sostenibile e in condizioni ottimali. Questo solleva la necessità di un miglioramento nella gestione di questi piccoli pesci, specialmente in vista degli imminenti negoziati sui limiti di pesca.
I pesci foraggio come cicerelli, spratti e aringhe rappresentano una fonte fondamentale di cibo per una vasta gamma di specie marine, compresi mammiferi e uccelli marini, nonché pesci commercialmente importanti come merluzzi e merlani. Tuttavia, la pesca eccessiva mette a rischio la loro sopravvivenza. Su 32 popolazioni analizzate, solo il 16% è gestito in modo sostenibile.
Vera Coelho, vicepresidente di Oceana in Europa, sottolinea che la situazione richiede un cambio di prospettiva da parte dei ministri della pesca. Devono considerare il ruolo cruciale di questi pesci nell’ecosistema marino, piuttosto che adottare un approccio “prendi quanto più puoi”.
Le attuali politiche di gestione si concentrano sulla massimizzazione delle catture a lungo termine, ma questo non garantisce un approvvigionamento adeguato per i predatori che dipendono da questi pesci. Inoltre, la maggior parte dei pesci foraggio viene destinata alla produzione di farina e olio per l’allevamento ittico, privando gli ecosistemi marini della loro importanza.
Oceana raccomanda l’adozione di una gestione basata sugli ecosistemi, tenendo conto del ruolo vitale dei pesci foraggio nelle reti alimentari marine. È essenziale stabilire limiti di cattura basati su dati accurati, implementare strategie di gestione adattativa e proteggere gli habitat cruciali.
Mantenere le popolazioni di pesci foraggio in salute beneficerà non solo dell’ambiente marino ma anche delle comunità di pescatori e della società nel suo complesso.
Pesci foraggio, situazione preoccupante nell’Atlantico nord-orientale