“Se non si ha ricerca scientifica alla base, per comprendere realmente come funzionano gli ecosistemi marini, è impossibile applicare delle forme di gestione che possano beneficiare sia all’economia del Paese che alle risorse ittiche, quindi la gestione e la ricerca devono camminare di pari passo, si devono integrare”. Questo quanto dichiarato dalla Dott.ssa Valentina Lauria dell’Università di Plymouth, in Inghilterra. Il suo lavoro di ricerca, infatti, si basa proprio su approcci ecosistemici che integrano forme di gestione, come la stessa Dottoressa ha esplicato durante il suo intervento al convegno sui processi di trasformazione del pesce, tenutosi lo scorso 10 dicembre alla Camera di Commercio di Trapani. Nella fattispecie, l’intervento di Valentina Lauria si è imperniato sul “Ecopath with Ecosistem model”.
“Gli stock europei sono stati sfruttati per tantissimi anni perché non si avevano gli strumenti adeguati per capire che cosa realmente succedesse. Si monitoravano soltanto le specie di interesse commerciale e non si guardava a quello che invece c’è tutto attorno, dentro l’ecosistema”. Adesso però, grazie alle nuove politiche dell’Unione Europea e alla riforma di pesca, gli stock si stanno riprendendo. Lauria continua “Al momento c’è anche una forte pressione nell’utilizzare delle specie di pesce che invece noi magari non mangiamo perché non riteniamo particolarmente appetibili. Ad esempio, nel Nord Europa il nasello Atlantico per il fish and chips è quello che la popolazione ha mangiato per trent’anni e la stessa adesso si rifiuta di mangiare altre specie come le sardine, con valore economico più basso ma migliori da un punto di vista nutrizionale e soprattutto presenti in abbondanza”. Stando a questo stato delle cose, la Dottoressa auspica che ci sia uno shift da delle vecchie abitudini radicate nella nostra cultura come europei a utilizzare delle nuove specie come risorse, specie che invece si trovano in quantità nei nostri mari. “Lasciare il tempo agli stock che sono stati sfruttati di riprendersi e ripopolarsi e poi utilizzare un approccio che guardi all’insieme è l’azione vincente”, conclude.
Redazione Pesceinrete