Da rifiuti a risorsa, questo sembra essere il concetto di base, forte filo conduttore, di una ricerca portata avanti da un gruppo di scienziati della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore.
I ricercatori hanno lavorato sulla creazione di un nuovo biomateriale, realizzato interamente con pelle di rana toro e squame di pesce, provenienti da impianti di acquacoltura locali, che potrebbe aiutare nella riparazione delle ossa. Il biomateriale poroso, che contiene gli stessi composti che sono predominanti nelle ossa, funge da impalcatura per consentire alle cellule che formano l’osso di aderire e moltiplicarsi, portando alla formazione di nuovo osso.
La ricerca
Per realizzare il biomateriale, il team ha prima estratto il tropocollagene di tipo 1 dalle pelli della rana toro e idrossiapatite dalle scaglie del pesce serpente, comunemente noto come pesce Toman.
Diversi esperimenti di laboratorio hanno permesso di osservare che le cellule che formano le ossa umane seminate sull’impalcatura del biomateriale si sono attaccate con successo moltiplicandosi. Si tratta di una pratica che potrebbe essere utilizzata per aiutare con la rigenerazione del tessuto osseo perso a causa di malattie o lesioni.
Dalle squame di pesce la riparazione delle ossa
Gli scienziati ritengono che il biomateriale sia un’alternativa promettente all’attuale pratica standard di utilizzare i tessuti del paziente, che richiede un intervento chirurgico aggiuntivo per l’estrazione dell’osso. Allo stesso tempo, la produzione di questo biomateriale affronta il problema dei rifiuti dell’acquacoltura.
Da rifiuti a risorsa
Nella conduzione dello studio è stato adottato l’approccio “da rifiuti a risorsa” trasformando gli scarti in un materiale di alto valore con applicazioni biomediche. Il potenziale del biomateriale realizzato è molto ampio e va dalla riparazione di difetti ossei dovuti a lesioni o invecchiamento, alle applicazioni dentali per l’estetica. La ricerca si basa sul lavoro di NTU nell’area della sostenibilità ed è in linea con l’approccio dell’economia circolare di Singapore verso una nazione a rifiuti zero.
Il team di ricerca sta ora valutando ulteriormente la sicurezza e l’efficacia a lungo termine del biomateriale grazie a una sovvenzione del China-Singapore International Joint Research Institute.
Guardando al futuro, il team di ricerca spera di lavorare con partner clinici e industriali su studi animali per scoprire come i tessuti del corpo risponderebbero a lungo termine a questo biomateriale e la capacità di riparare i difetti ossei e ferite cutanee, nonché avvicinare alla commercializzazione l’intera filiera tecnologica del “da rifiuti a risorsa”
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