“La capacità e l’imprenditorialità del settore confermano il buono stato di salute dell’acquacoltura italiana”, è quello che sostiene Pier Antonio Salvador, presidente dell’Associazione Piscicoltori Italiani (API), che abbiamo intervistato a margine di Blue Sea Land, expo dei distretti agroalimentari che dal 28 settembre fino a ieri ha interessato la città di Mazara del Vallo.
Salvador considera i nuovi fondi nazionali e comunitari destinati al settore, al pari di un impulso per assecondare le esigenze del comparto ma anche quelle della domanda di mercato che dovrebbe continuare a crescere in proporzione all’aumento della popolazione mondiale.
“La legislazione italiana in materia di acquacoltura – continua Salvador – è una delle più severe al mondo per cui consumare prodotti provenienti da allevamenti ittici è senza dubbio certezza di qualità, di sicurezza alimentare e di tracciabilità”.
“Nell’acquacoltura marina ci sono rischi diversi che vanno ponderati, le fughe di esemplari, la tutela dell’ambiente marino, argomento che sta particolarmente a cuore agli ambientalisti, ma anche in questo caso l’esperienza degli imprenditori ci rassicura circa la sicurezza degli impianti e del prodotto. Gli allevamenti italiani in gabbie a mare sono tra i migliori anche grazie alle tecnologie impiegate”, ha aggiunto Salvador.
Parlando di Aquafarm, la mostra-convegno internazionale dedicata alle tecnologie, ai prodotti e alle buone pratiche della produzione sostenibile di cibo dall’acqua, in programma il 15 e 16 febbraio 2018, nel quartiere fieristico di Pordenone, Pier Antonio Salvador ha detto: “Aquafarm è un momento in cui ci si confronta con le realtà europee ed extra europee. Oggi l’evento rappresenta una finestra verso un Europa dell’est che diventa sempre più interessante per le importanti produzioni di specie diverse dalle nostre. L’appuntamento di Pordenone è un momento di incontro, di confronto ma rappresenta anche la possibilità per dimostrare le capacità dell’acquacoltura italiana”