“Al fine di superare le problematiche relative all’estensione unilaterale delle acque territoriali ed i rischi di episodi di violenza a scapito dei pescatori siciliani è necessario pervenire ad accordi di cooperazione tecnico produttiva con gli stessi Paesi rivieraschi. Questa è l’unica strada”, a dichiararlo il presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo intervenuto al tavolo tematico dedicato all’Internazionalizzazione, nel corso della prima riunione annuale dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo. Tumbiolo ha lanciato un appello affinché l’UE si occupi in maniera adeguata, al di là di regolamenti calati dall’alto, delle problematiche e delle specificità della pesca mediterranea.
Il Direttore Generale del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, Dario Cartabellotta, che ha concluso i lavori dell’Osservatorio, ha parlato dei bandi emanati dal Dipartimento in merito alla trasformazione ittica e all’acquacoltura. “Oggi la vera sfida – ha evidenziato Cartabellotta – è nel capitale relazionale da mettere a disposizione per sviluppare un modello di sviluppo così come proposto dal Distretto della Pesca attraverso l’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo. Il Canale di Sicilia è cruciale per la pesca mediterranea, la Regione può farsi promotrice, nel prossimo regolamento del Mediterraneo, nel definire le aree storicamente legate alla pesca, ciò secondo le tre ‘I’: Identità, Integrazione ed Innovazione”.