Con la sottoscrizione degli accordi di cooperazione con le Cooperative della pesca di Rimini e Ancona, avvenuta la scorsa settimana a Rimini presso la cooperativa Lavoratori del Mare, prende concretamente forma il progetto di cooperazione transnazionale tra Legacoop Agroalimentare e l’Ente no-profit greco Enaleia, impresa sociale che si occupa di prevenzione dell’inquinamento marino e sviluppo sostenibile del settore della pesca nel Mediterraneo. L’accordo prevede l’impegno tra le parti nella raccolta dei rifiuti in mare, con particolare riferimento alla plastica, ma anche della raccolta delle reti da pesca dismesse e abbandonate e di conferire materiali plastici, reti e cordami alle industrie di smaltimento, riciclo e riutilizzo in Italia ma anche in Europa. All’incontro hanno partecipato Anna Montini, Assessore alla Blue Economy del Comune di Rimini, Lefteris Arapakis, Direttore e co-fondatore di Enaleia Grecia, Massimo Pesaresi, Direttore della Cooperativa Lavoratori del Mare, Michele Marinelli, Coordinatore delle attività aziendali della Cooperativa Pescatori Motopescherecci di Ancona, Sergio Caselli, Coordinatore Pesca di Legacoop Agroalimentare Emilia-Romagna, Vadis Paesanti, Vicepresidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia-Romagna, Massimo Bellavista, Coordinatore tecnico e organizzativo in Italia del progetto di cooperazione Enaleia/Legacoop Agroalimentare.
A fare gli onori di casa in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Rimini Anna Montini che ha dichiarato: “Partecipo con piacere a questo importante incontro che getta le basi per una proficua collaborazione tra le marinerie dell’Adriatico sul tema dei rifiuti in mare, in particolare quelli di plastica, e delle reti dismesse. Da tempo l’amministrazione comunale ha posto tra i temi centrali del suo mandato la valorizzazione del mare attraverso il piano di salvaguardia della balneazione a cui si affiancano iniziative mirate a ridurre la presenza di rifiuti in mare. In collaborazione con privati e associazioni il Comune di Rimini supporta e facilita lo sbarco dei rifiuti accidentalmente pescati da parte dei pescatori (fishing for litter). Evidenzio anche – prosegue l’Assessore Montini – che la marineria di Rimini già dal 2017 ha bandito l’uso delle cassette di polistirolo per il pescato locale. Questo accordo di collaborazione va nella direzione giusta e coinvolge i pescatori in attività collettive estremamente importanti per un futuro più sostenibile”.
La prima attività sperimentale di conferimento, che ha visto impegnata la partnership nella raccolta e spedizione delle reti dismesse verso l’azienda individuata per il riciclo, si è concretizzata martedì scorso, dove in brevissimo tempo (meno di due mesi) le Cooperative di Rimini e Ancona sono riuscite a raccogliere oltre 9 tonnellate di reti da pesca dismesse. “La nostra missione – ha dichiarato Lefteris Arapakis – è quella di rendere sostenibile l’ecosistema marino affrontando sia la pesca eccessiva che l’inquinamento da plastica. Coinvolgiamo attivamente pescatori nel mediterraneo (adesso anche in Adriatico grazie alla collaborazione con Legacoop Agroalimentare) e insegniamo loro pratiche di pesca che preservano gli stock ittici e rimuovono i cumuli di plastica che inquinano i nostri mari, orientando il settore della pesca verso un futuro verde”.
Il giovane ventiseienne Lefteris Arapakis di Enaleia presente a Rimini da diversi giorni, ha partecipato a diversi incontri e sopralluoghi per ampliare la rete di collaborazione. È stato insignito dalle Nazioni Unite del titolo di “Giovane Campione della Terra 2020” nel continente europeo, nell’ambito del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente ( UNEP ); uno dei sette giovani scienziati, ingegneri, imprenditori e attivisti di tutto il mondo. Con soluzioni per sviluppare strategie di prevenzione dell’inquinamento marino e motivare i pescatori a trasportare tonnellate di plastica fuori dal mare, questo “giovane campione della terra” mostra come idee innovative abbinate ad azioni ambiziose possono concretamente aiutare a risolvere alcune delle sfide ambientali più urgenti del mondo.
Lefteris proviene da una lunga stirpe di pescatori del Pireo. Per cinque generazioni la sua famiglia ha solcato le abbondanti acque al largo della Grecia meridionale, catturando gli stessi merluzzi e triglie che hanno sostenuto i greci per millenni. Ma negli ultimi anni, la pesca eccessiva e l’inquinamento, in particolare la plastica, hanno messo a dura prova la pesca in Grecia, con un calo delle catture nel Mar Mediterraneo fino al 34% negli ultimi 50 anni. In mare aperto, Lefteris notò molte barche intorno alla sua città natale, il Pireo, che trasportavano reti piene di spazzatura, invece che di pesci. Questa cattura accessoria di plastica è stata quindi semplicemente scaricata di nuovo nell’acqua. “Mi preoccupavo sempre di più per la scarsità di pesce e per l’aumento della plastica”, ha detto il giovane greco. “Ero profondamente preoccupato che mio padre, e ora anche i miei fratelli, non potessero guadagnarsi da vivere con questo lavoro, che è quello che hanno imparato a fare e che amano fare”. Questa preoccupazione ha portato Lefteris a fondare nel 2016 la prima scuola di pesca professionale sostenibile della Grecia, Enaleia (in greco “insieme ai pescatori”) con due precise finalità: insegnare ai pescatori a esercitare il loro mestiere in modo più ecologico e chiedere l’aiuto della comunità marinara per setacciare il Mediterraneo alla ricerca della plastica.
Dal suo lancio, Enaleia con l’iniziativa Mediterranean Cleanup ha raccolto più di 200 tonnellate di plastica dal mare. Con questa iniziativa i pescatori rimuovono ogni mese circa 20 tonnellate di plastica dal mare. Inizialmente Lefteris e il suo team hanno immagazzinato la plastica negli impianti di riciclaggio del porto, ma i volumi crescenti li hanno motivati a creare una partnership innovativa con Healthy Seas, un’organizzazione con sede nei Paesi Bassi che ricicla le reti da pesca producendo tappeti, calze, maschere e altri prodotti di consumo ed il supporto della Global Ghost Gear Initiative.
Enaleia ora lavora con più di 1000 pescatori e opera in 25 porti greci, cui si aggiungono Rimini, con 91 imbarcazioni e 250 pescatori ed Ancona, con 54 imbarcazioni e 400 pescatori. Lefteris, laureato in economia e management presso l’Università di Economia e Commercio di Atene, afferma che l’inquinamento da plastica in alcune zone di pesca del golfo di Argosaronikos “è stato notevolmente ridotto”.
“Nelle ultime settimane siamo stati contattati dai pescatori e da diverse cooperative in Adriatico che sono interessati a partecipare al progetto – ha affermato Sergio Caselli – e siamo molto soddisfatti della concretizzazione di questa importante iniziativa che stiamo portando avanti da oltre 15 mesi. Auspichiamo il coinvolgimento e la partecipazione anche del Flag Costa dell’Emilia-Romagna (il Gruppo di Sviluppo Costiero dell’Emilia-Romagna) che ha finanziato alcune iniziative legate alla raccolta dei rifiuti in mare. Legacoop Agroalimentare da sempre sostiene e partecipa allo sviluppo di collaborazioni transnazionali e con questo accordo rafforziamo le partnership in campo ambientale nel settore della pesca rendendo protagonisti attivi i nostri pescatori. Grazie al supporto e collaborazione delle cooperative della pesca, estenderemo a breve la partecipazione anche ad altre marinerie, in primis Cesenatico, Cattolica, Senigallia”.
Prossimo appuntamento con la sottoscrizione di ulteriori accordi e la presentazione di altri risultati sarà Sealogy, il Salone Europeo della Blue Economy, in programma a Ferrara dal 18 al 20 novembre.