Dai rifiuti dell’industria del salmone, tensioattivi per detersivi – La start-up scozzese EcoClean sta portando avanti un progetto di ricerca per sviluppare un nuovo processo che utilizzi i rifiuti dell’acquacoltura nella produzione di prodotti per la pulizia.
In particolare, ciò che l’azienda sta cercando di sviluppare sono i tensioattivi provenienti dai rifiuti di olio di pesce. Questi tensioattivi sono sostanze che influenzano la tensione superficiale dell’acqua, aiutando a intrappolare e rimuovere lo sporco. Diversi tipi di tensioattivi sono attualmente utilizzati come agenti bagnanti, emulsionanti e agenti schiumogeni per un’ampia varietà di prodotti.


Secondo i dati forniti da Alfredo Damiano Bonaccorso, ricercatore principale presso l’Università di St Andrews, EcoClean utilizza un approccio innovativo di economia circolare per sfruttare uno spreco della fiorente industria dell’acquacoltura scozzese che nel 2020 ha prodotto 192.000 tonnellate di salmone atlantico.
Il processo biologico sviluppato da EcoClean è più conveniente, efficiente ed ecologico rispetto ai metodi tradizionali di produzione di tensioattivi. Il prossimo obiettivo fissato dalla startup è che il metodo sia replicabile, facile da implementare e consenta la produzione di questi tensioattivi in grandi volumi.
Mark Hamilton, fondatore di EcoClean, ha evidenziato che il progetto è in un “momento fondametale” nel processo di sviluppo dopo aver dimostrato la fattibilità tecnica e sono vicini alla commercializzazione su larga scala.
Il progetto si basa sul successo di uno studio di fattibilità che è stato finanziato congiuntamente dall’Industrial Biotechnology Innovation Center (IBioIC) e dal Sustainable Aquaculture Innovation Center nel 2020.