I prodotti della pesca rappresentano la seconda voce dell’export norvegese, dopo l’oil&gas. La pesca, tutto il ciclo di lavorazione dei prodotti e lo stoccaggio rappresentano per il Regno di Norvegia un introito davvero importante.
Secondo i dati riferiti dall’Ambasciata italiana nel Regno di Norvegia e attinti dal Norwegian Seafood Council, nel primo semestre del 2019 la Norvegia ha stabilito nuovo record per le esportazioni di pesce commerciandone ben 1,3 milioni di tonnellate per un totale di 5,12 miliardi di euro.
Merluzzo, stoccafisso e salmone sono i prodotti della pesca più commercializzati dalla Norvegia.
Nei primi sei mesi di quest’anno la Norvegia ha esportato 506mila tonnellate di salmone per un valore di 3,46 miliardi di euro. Asia e Cina reclamano rispettivamente sempre maggiori quantità di salmone e salmone e sgombro tali da non poter essere soddisfatte dalla Norvegia, nel frattempo si è registrata anche la crescita del valore del merluzzo. L’aumento della produzione e dell’esportazione di prodotti ittici sono riconducibili alle innovative tecniche di acquacoltura. La Norvegia è apripista per quanto riguarda le metodologie di allevamento con maggiore efficienza dell’uso delle risorse nell’ambito della produzione alimentare e della valorizzazione della blue economy.
Superati i primi problemi dell’industria dell’acquacoltura, tra cui quello dei residui inquinanti delle coltivazioni, la Norvegia oggi produce prodotti ittici di alta qualità, sostenibili e di basso impatto ambientale. Grande attenzione è posta alla ricerca scientifica per meglio soddisfare il progresso sostenibile del settore.
Le prossime sfide della Norvegia mireranno al raggiungimento di un equilibrio sostenibile dei prezzi nei mercati internazionali e alla tracciabilità dell’intero sistema produttivo. Pesca e acquacoltura sono delle autentiche priorità per il governo norvegese che guarda alla crescita dei due settori mantenendo fermo il fondamentale principio che guarda al rispetto dell’ambiente.