Stop a pesca di fondo in ecosistemi protetti dell’UE – In linea con l’ambizione di proteggere la natura e ripristinare la biodiversità, la Commissione europea ha chiuso 87 zone sensibili a tutti gli attrezzi di fondo nelle acque dell’UE dell’Atlantico nord-orientale. Sulla base del regolamento sull’accesso in acque profonde e su sugegrimento degli scienziati del Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (CIEM), il nuovo regolamento protegge 57 ecosistemi vulnerabili di acque profonde generando il minor disturbo possibile alle attività di pesca.
“I nostri oceani e la nostra pesca dipendono da ecosistemi marini sani. Chiudendo il 17% dell’area compresa tra 400 e 800 metri di profondità delle acque dell’UE dell’Atlantico nord-orientale agli attrezzi per la pesca di fondo, manteniamo il nostro impegno di proteggere e ripristinare la vita marina e dopo 4 anni finalmente attuiamo una delle principali disposizioni del regolamento sull’accesso in acque profonde. È nostro dovere nei confronti della nostra società, delle generazioni future e in particolare di coloro il cui sostentamento dipende dalle risorse marine. Sono grato per l’impegno e gli sforzi compiuti dal settore della pesca per accompagnare questo nuovo capitolo della conservazione degli oceani”, ha dichirato Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca.
La superficie totale delle chiusure rappresenta 16 419 km 2 riservati alla protezione degli ecosistemi marini vulnerabili al di sotto dei 400 metri. Ciò rappresenta l’1,16% delle acque dell’UE dell’Atlantico nord-orientale. Le chiusure riguardano navi dotate di attrezzi di fondo, vale a dire reti a strascico, draghe, reti da posta di fondo, palangari di fondo, nasse e trappole.
Il provvedimento è stato redatto dopo due anni di ampie consultazioni con gli Stati membri e le parti interessate, compresi l’industria della pesca e le ONG. Dopo il divieto di pesca a strascico al di sotto degli 800 metri, introdotto nel 2016, queste chiusure offrono un’ulteriore protezione per aiutare a ripristinare gli ecosistemi marini vulnerabili come le barriere coralline delle acque fredde, i monti marini e i fondali marini in acque profonde.
L’atto di esecuzione adottato ieri entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e sarà immediatamente applicabile a tutte le navi degli Stati membri dell’UE e dei paesi terzi che operano nelle acque dell’UE.
Stop a pesca di fondo in ecosistemi protetti dell’UE