Parte da Mazara del Vallo il progetto ”La sicurezza nelle nostre reti”: ieri degli esperti si sono imbarcati su un peschereccio, a bordo del quale per tre giorni stanno studiando insieme all’equipaggio gli aspetti ergonomici connessi con gli sforzi fisici ed eventuali posture incongrue assunte dai pescatori che esercitano un particolare tipo di pesca a strascico, la cosiddetta pesca da banco. Ideato dalla Uila Pesca in collaborazione con l’Ital-Uil e con il coinvolgimento dell’Inail, il progetto punta a rendere più sicuro un’attività che consiste nel calare le reti a una profondità di 75 metri su fondali marini dove sono presenti banchi di alghe; il pescato viene portato a bordo ogni 50 minuti per essere subito selezionato. Di solito le imbarcazioni di Mazara Del Vallo adibite a questo tipo di pesca restano in mare per lunghi periodi, circa 30/35 giorni, facendo emergere una situazione di sforzo fisico e psichico cui sono sottoposti i pescatori. ”La ricerca – spiegano la segretaria generale della UilaPesca Enrica Mammucari e il presidente dell’Ital-Uil Gilberto De Santis – verificherà la possibilità di introdurre possibili miglioramenti ed eventuali modifiche alle procedure di lavoro, in modo da garantire una maggiore tutela della salute di tutti i pescatori”. In generale, il lavoro in mare è pericoloso e faticoso, rileva la Uilapesca, con pescatori e marittimi che svolgono la loro attività anche in condizioni climatiche avverse ma che sono soggetti anche a rumore, vibrazioni e scuotimenti, condivisione di spazi ristretti, lontananza da casa e rischi di natura ergonomica.
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