Nel mese di febbraio la Norvegia registra una crescita robusta nelle esportazioni di prodotti ittici che hanno raggiunto il valore di 1,15 miliardi di euro. Si tratta di un aumento 260 milioni di euro, pari al 30%, rispetto a febbraio dello scorso anno.
“Questo è il valore più alto delle esportazioni di prodotti ittici mai registrato a febbraio. Tuttavia, la guerra in Ucraina mette questo risultato in ombra. La drammatica situazione ci colpisce prima di tutto fortemente a livello umano, ma colpisce anche il flusso di prodotti ittici”, afferma Renate Larsen, CEO del Norwegian Seafood Council.
A febbraio, la Norvegia ha esportato in Ucraina prodotti ittici per un valore di 17,87 milioni di euro.
“Dopo l’invasione russa del Paese una settimana fa, le esportazioni di pesce in Ucraina si sono fermate. Ciò significa che prodotti come salmone, trota, aringa e sgombro destinati a questo Paese devono ora essere venduti ad altri mercati”, afferma Renate Larsen.
Larsen sottolinea inoltre che ci sono inoltre sanzioni pesanti che stanno colpendo il commercio di prodotti ittici.“Ciò comporta diverse sfide logistiche. Negli ultimi tempi a molte compagnie aeree è stato vietato di sorvolare la Russia. Ciò influisce sul flusso di merci verso l’Asia, in particolare per i prodotti freschi e vivi”, spiega.
A febbraio la Polonia è stata il più grande destinatario di prodotti ittici norvegesi con 21.200 tonnellate per un valore di oltre 111 milioni di euro.
“Il salmone resta il motore delle esportazioni, ma febbraio è stato anche un buon mese per il merluzzo, la trota, la grancevola e un certo numero di specie più piccole”, afferma Renate Larsen.
“Il mercato del salmone è ancora in crescita, anche se la pandemia non si è ancora placata. I minori volumi in combinazione con l’aumento della domanda hanno portato a prezzi record”, afferma Paul T. Aandahl, Seafood Analyst presso il Norwegian Seafood Council.
Per il secondo mese consecutivo, la Francia è stata il mercato in maggiore crescita per il salmone norvegese.
“Questa è la continuazione di un trend positivo dalla seconda metà del 2021. La crescita va vista in connessione con la riapertura della società e l’aumento dei consumi nel mercato della ristorazione”, afferma Aandahl.
L’Italia è stato il secondo mercato in crescita. “Mentre altri Paesi in Europa stanno registrando un calo del consumo interno di salmone, in Italia c’è ancora un aumento. Questo sta accadendo a testimonianza della forte crescita della domanda dal 2021 che continua anche quest’anno”, afferma Gunvar L. Wie, inviato in Italia del Norwegian Seafood Council.