Le organizzazioni Aquaculture Stewardship Council (ASC) e la Federation of European Aquaculture Producers (FEAP) hanno firmato un memorandum d’intesa nel corso del Seafood Expo Global di Barcellona, che li impegna reciprocamente a lavorare per un settore dell’acquacoltura responsabile che fornisca una soluzione alla crescente domanda di cibo.
Secondo le due orrganizzazioni, la collaborazione che ambisce a elevare il profilo dell’acquacoltura in Europa e garantire che il settore sia meglio riconosciuto a livello politico, arriva in un momento di crescente riconoscimento, in Europa come altrove, dell’importanza di sistemi alimentari sostenibili.
“L’importanza dell’acquacoltura per l’Europa non può essere sottovalutata: i prodotti ittici di produzione propria come il salmone, i crostacei e la spigola sono vitali per le economie di tutto il continente e forniscono sicurezza alimentare. Un’industria più efficace e meglio rappresentata è migliore per tutti gli europei”, è quanto ha affermato Chris Ninnes, CEO di ASC. “Fin dal suo inizio il programma ASC ha riguardato la collaborazione tra diverse parti interessate, quindi sappiamo quanto questo possa essere efficace nel guidare il cambiamento in tutto il settore”.
Il presidente della FEAP, Lara Barazi-Geroulanou, ha aggiunto: “L’acquacoltura europea è all’avanguardia in materia di sostenibilità ambientale e sociale, ma è un piccolo attore nel mercato. Il quadro giuridico dell’Unione europea necessita di criteri di screening tecnico chiari e solidi per un’acquacoltura sostenibile. La nostra esperienza lavorativa come allevatori ittici, in collaborazione con l’esperienza dell’ASC sugli standard di acquacoltura responsabile, garantirà il raggiungimento di risultati preziosi”.
La nuova collaborazione sarà guidata da un gruppo direttivo co-presieduto da Ninnes e dal Segretario generale della FEAP, Javier Ojeda, che identificherà le opportunità e gestirà i progetti in linea con gli obiettivi condivisi delle organizzazioni.
L’acquacoltura dell’UE dà lavoro a circa 70.000 persone in tutto il continente, la maggior parte delle quali sono piccole imprese o microimprese nelle zone costiere e rurali.