• CHI SIAMO
  • CONTATTI
  • PARTNER
  • PUBBLICITÀ
giovedì, Gennaio 21, 2021
pesceinrete.com
  • News
    Europa algocoltura

    Perché l’Europa dovrebbe prendere sul serio l’algocoltura

    integrazione turismo pesca

    Emilia-Romagna, un bando per favorire l’integrazione tra turismo e mondo della pesca

    Abruzzo Porti pesca bando

    Abruzzo. Porti da pesca, bando da 1 milione per sostegni a enti e imprese

    Brexit protesta esportatori pesce scozzesi

    Brexit, protesta degli esportatori di pesce scozzesi

    Calabria Pesca sardella

    Calabria. Pesca della sardella, al via una campagna sperimentale

    Federpesca Procida capitale cultura

    Federpesca: “Procida capitale della cultura 2022 è buona notizia per il settore pesca”

    Inquinamento microplastico da tessuti

    Inquinamento microplastico da tessuti, un recente report ne evidenzia la gravità

    Friend of the Sea Golden Omega

    Friend of the Sea certifica nuovamente Golden Omega

  • Pesca
  • Acquacoltura
    • Acquaponica
    • Algocoltura
  • Protagonisti
    • Aziende
    • Istituzioni
      • Europee
      • Nazionali
      • Regionali
    • Associazioni di categoria
    • Sindacati
    • ONG
    • Consorzi e Cooperative
  • Tecnologia
  • Sostenibilità
  • Mercati
  • Approfondimenti
    • Bandi e Opportunità
    • Speciali
      • Il settore ittico al tempo del COVID-19
      • Aquafarm
      • Blue Sea Land – Edizione 2020
      • Regionali
      • Tonnare Fisse
    • Rubriche
      • L’opinionista
      • Pesce x Pesce
      • Campagna Gravidanza
    • Nutrizione e salute
    • Interviste
    • Video
  • Eventi
Nessun Risultato
Vedi tutti i Risultati
  • News
    Europa algocoltura

    Perché l’Europa dovrebbe prendere sul serio l’algocoltura

    integrazione turismo pesca

    Emilia-Romagna, un bando per favorire l’integrazione tra turismo e mondo della pesca

    Abruzzo Porti pesca bando

    Abruzzo. Porti da pesca, bando da 1 milione per sostegni a enti e imprese

    Brexit protesta esportatori pesce scozzesi

    Brexit, protesta degli esportatori di pesce scozzesi

    Calabria Pesca sardella

    Calabria. Pesca della sardella, al via una campagna sperimentale

    Federpesca Procida capitale cultura

    Federpesca: “Procida capitale della cultura 2022 è buona notizia per il settore pesca”

    Inquinamento microplastico da tessuti

    Inquinamento microplastico da tessuti, un recente report ne evidenzia la gravità

    Friend of the Sea Golden Omega

    Friend of the Sea certifica nuovamente Golden Omega

  • Pesca
  • Acquacoltura
    • Acquaponica
    • Algocoltura
  • Protagonisti
    • Aziende
    • Istituzioni
      • Europee
      • Nazionali
      • Regionali
    • Associazioni di categoria
    • Sindacati
    • ONG
    • Consorzi e Cooperative
  • Tecnologia
  • Sostenibilità
  • Mercati
  • Approfondimenti
    • Bandi e Opportunità
    • Speciali
      • Il settore ittico al tempo del COVID-19
      • Aquafarm
      • Blue Sea Land – Edizione 2020
      • Regionali
      • Tonnare Fisse
    • Rubriche
      • L’opinionista
      • Pesce x Pesce
      • Campagna Gravidanza
    • Nutrizione e salute
    • Interviste
    • Video
  • Eventi
Nessun Risultato
Vedi tutti i Risultati
pesceinrete.com
Nessun Risultato
Vedi tutti i Risultati
Home Acquacoltura

Di Crescenzo. L’Ostrica europea può essere made in Italy?

Mariella Ballatore by Mariella Ballatore
12 Ottobre 2017
in Acquacoltura
0
0
CONDIVIDI
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

Il nome scientifico “Ostrea edulis” è sconosciuto alla maggior parte dei consumatori ghiotti di molluschi marini, nonostante nell’immaginazione collettiva l’ostrica sia associata a champagne e caviale.

L’Ostrica piatta europea è diffusa in tutto il bacino mediterraneo e viene raccolta e consumata da almeno 6.000 anni. Gli antichi romani addirittura, da quei grandi maricoltori che erano, costruirono apposite vasche per raccogliere e selezionare le ostriche destinate ad allietare il raffinato palato dei commensali patrizi che presenziavano a pantagruelici banchetti.

A partire dal diciassettesimo secolo le giovani ostriche iniziarono ad essere raccolte dalle rocce alle quali erano attaccate e selezionate per essere introdotte in seguito in stagni di acqua salmastra in prossimità delle coste atlantiche francesi. Il successo fu tale da comportare già nel diciannovesimo secolo un preoccupante impoverimento delle popolazioni naturali del mollusco a causa del sovrasfruttamento, aggravato anche da temperature invernali più rigide.

Negli anni ’60 il successivo impatto negativo provocato da organismi acquatici parassiti come la “Bonamia ostreae“, responsabile di un’alta mortalità delle ostriche, ha promosso l’allevamento di specie più resistenti come l’ostrica portoghese e quindi quella concava del Pacifico, la Crassotrea gigas. Attualmente quest’ultima specie rappresenta il 90% del prodotto venduto come ostrica mentre la specie europea si attesta su una media del 10%, a causa di una sensibile riduzione della quantità di novellame reperibile in natura.

La richiesta di ostriche in Italia è stimata in 10.000 ton/anno a fronte di una produzione di sole 500 ton/anno. L’Ostrica europea viene consumata fresca. Si tratta di un prodotto facilmente deperibile, che si è conquistato una nicchia di mercato come alimento ittico di lusso con un volume d’affari annuo intorno ai 20 milioni di dollari. Il risultato è un prezzo di vendita che può essere di 5 volte superiore alla sua controparte del Pacifico.

Per chi fosse interessato alla produzione di questo bivalve, è bene sapere che è possibile allevarlo.

Il primo step è trovare o avere accesso ad uno specchio di acqua marina o ad aree lagunari he presentino le condizioni acquatiche adatte all’allevamento. Infatti a partire dagli anni ’70 le conoscenze tecniche di allevamento dell’Ostrica europea si sono ampliate, anche se rimane sempre la necessità di reperire il novellame in natura. Una singola femmina di Ostrica europea è in grado di produrre da uno a due milioni di larve. In condizioni ambientali ottimali è possibile ottenere una nuova generazione ogni anno, grazie al rilascio dei gameti dopo pochi mesi da parte dei genitori.

La grande potenzialità riproduttiva del mollusco può essere sfruttata, utilizzando le normali tecniche di coltivazione in sospensione già utilizzate per l’allevamento di altre specie di molluschi.
Il ciclo produttivo è diviso in 4 fasi:
– reperimento del novellame tramite raccolta in natura o riproduzione in schiuditoio;
– pre-ingrasso dei giovani;
– ingrasso fino alla taglia di mercato;
– vendita.

Attualmente, nonostante la presenza di impianti di allevamento di ostriche in Italia, l’approvvigionamento delle giovani ostriche come novellame viene assicurato dagli schiuditoi francesi che ovviamente forniscono principalmente l’ostrica concava del Pacifico. Ciò determina una dipendenza dalle forniture estere e l’impossibilità di poter controllare il prezzo deciso dal fornitore. Questo dato dovrebbe ulteriormente spingere i nostri allevatori italiani e chi desideri lavorare in questo settore della molluschicoltura, a installare e gestire schiuditoi nazionali che possano contribuire anche alla reintroduzione in natura dell’ostrica europea. Questa è infatti oggetto di piani di studio e reintroduzione ad esempio nel Mar Adriatico dove sono attive collaborazioni fra le università di ambedue le sponde marine, al fine del recupero delle popolazioni selvatiche ancora presenti sul territorio, accrescendone il numero di individui per tutelare l’ecosistema marino e favorire la pesca.

In questo ambito della ricerca, condotta anche in Francia e perfino in Irlanda, si studiano specifici corredi genetici dell’ostrica europea che la rendano più resistente ai parassiti e ne garantiscano una crescita più veloce per offrire un prodotto commerciabile tutto l’anno. È evidente quindi la redditività che si può ottenere dall’allevamento dell’Ostrica europea, specialmente se si possono utilizzare gli attuali impianti di mitilicoltura. In questo caso si possono infatti ridurre notevolmente le spese di avvio dell’attività al contempo diversificando i prodotti acquatici allevati e aumentando quindi i ricavi.

Ma è tutto oro quello che luccica? In realtà in Italia soffriamo della carenza di esperti nel settore della ostreicoltura che richiede conoscenza, esperienza e capacità di adattamento delle tecniche e situazioni in allevamento che sono soggette all’azione ed influenza di agenti esterni come il clima ed il meteo. Inoltre si deve affrontare il nodo della scarsa sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche responsabili per il rilascio delle licenze per l’attività di coltivazione e delle concessioni demaniali. Serve poi la motivazione e l’impegno da parte di chi alleva ed è disposto a dedicarsi anche alla gestione dello schiuditoio necessario per avere il novellame senza dover dipendere dall’estero.

Le opportunità di lavoro, guadagno e recupero ambientale ci sono comunque; sta ai giovani accettare la sfida e saperne approfittare con tenacia e risolutezza, a dispetto delle difficoltà iniziali esplicitate. Mi auguro pertanto di vedere in futuro sempre più spesso sui banchi delle pescherie ostriche piatte made in Italy allevate anche secondo metodologie di coltivazione biologica; saprò allora che un nuovo capitolo dell’acquacoltura italiana è iniziato e che una nuova generazione si è messa all’opera per portare avanti l’ostreicoltura europea.

Dr. Davide Di Crescenzo
AquaGuide

Tags: acquacoltura
CondividiTweetCondividiPinInviaCondividiInvia
Precedente Post

Uilapesca, in Sardegna confronto sui problemi reali del settore pesca

Prossimo Post

Arraina. Nuove raccomandazioni per la mangimistica destinata al salmone d’allevamento

Mariella Ballatore

Mariella Ballatore

Co-founder e Direttrice di redazione. Pubblicista dal 2006 racconta il mondo da oltre un trentennio attraverso giornali, televisione e radio. Come conoscitrice del settore pesca e acquacoltura è stata più volte invitata a moderare e relazionare in convegni organizzati tra gli altri dalla Conferenza Episcopale Italiana – Ufficio nazionale dell’Apostolato del Mare, AquaFarm, Blue Sea Land.

Articoli Correlati

Europa algocoltura
Algocoltura

Perché l’Europa dovrebbe prendere sul serio l’algocoltura

21 Gennaio 2021
integrazione turismo pesca
Acquacoltura

Emilia-Romagna, un bando per favorire l’integrazione tra turismo e mondo della pesca

20 Gennaio 2021
Aller Aqua soia sudamericana
Acquacoltura

Aller Aqua chiude con l’uso di soia sudamericana

15 Gennaio 2021
BioMar allevamenti salmone
Acquacoltura

BioMar aumenta il sostegno per migliorare le prestazioni degli allevamenti di salmone

15 Gennaio 2021
turchia acquacoltura
Acquacoltura

La Turchia nel pieno boom dell’acquacoltura. Seconda parte

14 Gennaio 2021
pesca Tunisia patrimonio umanità innovazione
Acquacoltura

La pesca in Tunisia tra patrimonio dell’umanità e innovazione

12 Gennaio 2021
Prossimo Post

Arraina. Nuove raccomandazioni per la mangimistica destinata al salmone d’allevamento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Nessun Risultato
Vedi tutti i Risultati

Categorie

iscriviti newsletter pesceinrete

promuoviti su pesceinrete
Guida buyer stampa








Archivi

Newsletter

pesceinrete.com

Pesceinrete è la testata giornalistica unica in Italia ad occuparsi di pesca commerciale ed acquacoltura.
In quanto canale tematico e dai contenuti specializzati, si rivolge direttamente agli operatori della filiera con una comunicazione targettizzata che risponde alle esigenze del settore.

Categorie

  • Pesca
  • Acquacoltura
  • Eventi e Fiere
  • Mercati
  • Sostenibilità
  • Tecnologia

Pagina Facebook

  • Chi siamo
  • Partner
  • Pubblicità
  • Contatti
  • Privacy & Cookie policy

© 2021 INRETE S.R.L. - Pesceinrete.com - il Quotidiano del settore ittico | Web design by Motion Head

Nessun Risultato
Vedi tutti i Risultati
  • News
  • Pesca
  • Acquacoltura
    • Acquaponica
    • Algocoltura
  • Protagonisti
    • Aziende
    • Istituzioni
      • Europee
      • Nazionali
      • Regionali
    • Associazioni di categoria
    • Sindacati
    • ONG
    • Consorzi e Cooperative
  • Tecnologia
  • Sostenibilità
  • Mercati
  • Approfondimenti
    • Bandi e Opportunità
    • Speciali
      • Il settore ittico al tempo del COVID-19
      • Aquafarm
      • Blue Sea Land – Edizione 2020
      • Regionali
      • Tonnare Fisse
    • Rubriche
      • L’opinionista
      • Pesce x Pesce
      • Campagna Gravidanza
    • Nutrizione e salute
    • Interviste
    • Video
  • Eventi

© 2021 INRETE S.R.L. - Pesceinrete.com - il Quotidiano del settore ittico | Web design by Motion Head