Al Seafood Summit a Rimini del 9 novembre 2017 uno degli argomenti più discussi è stato il comportamento del consumatore al banco pescheria. Grazie, infatti, alle istanze salutistiche e alle tendenze culinarie (quali, ad esempio, il sushi) il consumatore è incline ad acquistare un maggior quantitativo di pesce rispetto agli anni precedenti.
La GDO (Grande Distribuzione Organizzata) si pone, per quanto riguarda il pesce fresco, l’obiettivo di aumentare la proposta per il consumatore, inteso come numero di specie che il cliente può acquistare. Inoltre cerca di aumentare sempre di più la presenza di prodotti in parte lavorati come filetti e tranci, ma anche i ready-to-cook o i ready-to-eat.
Tuttavia i consumatori spesso sono i primi a non saper trattare e cucinare la materia prima. La scelta, quindi, ricade in poche specie, quali, ad esempio, orata, branzino, trota, salmone (anche se è opportuno precisare che in alcune zone si possono avere dei consumi locali di altre specie specifiche). Tuttavia il consumatore è invogliato nell’acquisto del pesce essendo un alimento salutare e molto consigliato nella dieta mediterranea, ma, nella maggior parte dei casi, fa ricadere la sua scelta su tonno o sgombro in scatola piuttosto che fresco, poiché già pronto per essere consumato.
La GDO aumenta la gamma di offerta di prodotti di pesce ma, il consumatore non sa come utilizzare la materia prima e quindi non compra il prodotto. Quindi, adesso, la Grande Distribuzione Organizzata, non solo in Italia ma anche all’estero, sta apportando alcune modifiche alla formazione degli addetti al banco pescheria, che dovranno consigliare il cliente non solo nell’acquisto del pesce, ma anche spiegare come lavorarlo nell’ambiente domestico. In alcuni casi vengono già proposte ricette semplici e temporanee per le specie in promozione: in questo modo il consumatore sarà più invogliato nell’acquisto, avendo già un’idea sulla preparazione.
Infine è stato riscontrato che scontare parecchio un determinato prodotto per un breve periodo, ne aumenta di molto il consumo, molto di più che mantenendo un prezzo basso per tutto il tempo. Quindi con questi piccoli accorgimenti si cerca di invogliare il consumatore ad acquistare anche altre specie, che hanno caratteristiche nutrizionali e salutistiche simili alle specie più vendute.