Gli allevatori di pesce giapponesi si rivolgono ai droni e all’intelligenza artificiale per tagliare i costi e migliorare le operazioni mentre la domanda di prodotti ittici continua a salire.
Si prevede che l’acquacoltura diventerà ancora più importanti man mano che le catture selvatiche diminuiranno per via della pesca eccessiva. Le operazioni d’acquacoltura più efficienti saranno quindi fondamentali per stare al passo con la crescente domanda, in particolare in un paese in cui la popolazione sta invecchiando e la forza lavoro si sta riducendo.
Le più grandi società tecnologiche e di telecomunicazioni del Giappone, tra cui Sharp e NEC , stanno diversificando le loro attività e sono interessate a sviluppare soluzioni high-tech per gli allevatori di pesci. Contestualmente, lo scorso dicembre, il governo giapponese ha modificato la legge sulla pesca del paese, per la prima volta in 70 anni, per consentire alle società non tradizionali di entrare nel settore della pesca, aprendo la porta per ulteriori sviluppi nella pesca intelligente.
NEC prevede di commercializzare la sua tecnologia di allevamento ittico in aprile dopo un mese di prove condotte in collaborazione con Nippon Suisan Kaisha
Le prove sono in corso in un allevamento di seriola quinqueradiata (yellowtail) nella prefettura di Miyazaki, nel sud del Giappone. Lì si utilizzano telecamere per catturare video dei pesci mentre nuotano. Le immagini sono utilizzate per misurare la lunghezza e la larghezza del pesce e calcolare automaticamente il loro peso, consentendo agli allevatori di adeguare tempi e quantità di mangime.
“Il mangime è il costo maggiore per la piscicoltura, conoscere tempi e quantità appropriati è molto importante”, ha dichiarato Mamiko Hayasaka, responsabile della divisione della piattaforma digitale NEC.
Secondo l’agenzia di pesca giapponese, i mangimi rappresentano dal 60% al 70% dei costi dei produttori di pesce.
Ridurre lo speco di mangimi è importante. Un rapporto della Banca mondiale e dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) prevede che la produzione di acquacoltura raggiungerà 93 milioni di tonnellate nel 2030, pari al 62% della domanda totale.
NEC ha iniziato a testare la sua tecnologia su yellowtail, da allora si è espansa con il tonno, e Hayasaka ha anticipato che la società sta considerando di includere altre varietà come il salmone. Inoltre sta guardando alla commercializzazione dei suoi prodotti oltremare, compreso la Norvegia e il Cile. “Utilizziamo i servizi cloud per il trasferimento dei dati, quindi possiamo fare affari ovunque”, ha affermato.
Sharp, nel frattempo, ha collaborato con NTT Docomo e l’Università di Tokyo per testare nuove tecnologie per l’allevamento di ostriche. Gli esperimenti sono previsti per il marzo 2021 nella prefettura di Hiroshima, la principale regione di produzione di ostriche del Giappone. I sensori collegati a boe e zattere misurano la temperatura dell’acqua e la concentrazione di sale, mentre i droni cercano le larve di ostriche e osservano le maree. Questi dati vengono poi analizzati per determinare le aree e il momento migliori per il collegamento degli oyster spats ai gusci.
Sharp ha dichiarato che intende utilizzare l’infrastruttura di prossima generazione, come la 5G, per sviluppare il suo nuovo servizio.