L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha pubblicato il suo report annuale sulla pesca globale (OECD Review of Fisheries 2020), nel quale evidenzia come i governi stanno affrontando le sfide chiave del settore.
Il report, pubblicato lo scorso 10 dicembre, sottolinea che alcune attuali politiche della pesca, in controtendenza con il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite 14 dell’Agenda 2030, continuano a contribuire allo sfruttamento eccessivo degli stock.
Dal documento emerge che, se lo sforzo di cattura non è controllato in modo efficace, il sostegno alla pesca tramite sussidi per la costruzione di navi o per il carburante fa molto poco per garantire la sostenibilità degli stock ittici, anzi può invece portare alla pesca eccessiva e alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN).
L’OCSE pertanto non accoglie con favore tali politiche che vanno contro la sua missione di garantire la redditività a lungo termine della pesca e di proteggere e ripristinare le risorse oceaniche e gli ecosistemi.
I 31 paesi che hanno partecipato alla redazione del report hanno fornito informazioni su 1.119 stock, l’analisi dei quali ha mostrato che quasi un quarto (23%) si trova in uno stato biologico sfavorevole che necessitava di un’azione correttiva, mentre due terzi (66%) sono in uno stato biologico favorevole. Non chiara la situazione del restante 12% delle scorte invece che, secondo l’OCSE, necessita di una valutazione urgente.
Secondo la FAO, nel 2017 circa un terzo degli stock ittici mondiali (34,2%) ha registrato livelli biologicamente insostenibili, rispetto al 10% del 1974.
Il nuovo report offre una serie di raccomandazioni, inclusa una richiesta ai governi di indirizzarsi verso politiche che supportano i pescatori attraverso l’istruzione e la formazione o altri metodi in grado di fornire sostegno diretto al reddito in un modo che non incentivi la pesca non sostenibile.
Al fine di rafforzare la legittimità della politica della pesca e il cambiamento delle politiche, l’OCSE raccomanda di utilizzare più ampiamente meccanismi trasparenti per la partecipazione delle parti interessate al processo di governance, come i gruppi consultivi.
Dal report emerge che la pandemia COVID-19 ha reso complicata la cooperazione regionale e multilaterale, ma ha allo stesso tempo esplicitato quanto la pesca sia fondamentale per nutrire la popolazione mondiale e per creare posti di lavoro e resilienza nelle comunità costiere. Concludendo l’OCSE nel suo report afferma che per raggiungere gli obiettivi socioeconomici globali legati all’economia blu, è fondamentale compiere sforzi più significativi per garantire che gli stock ittici mondiali siano gestiti in modo sostenibile.