L’acquacoltura è l’industria alimentare in più rapida crescita al mondo. Poiché il consumo di prodotti ittici in tutto il mondo aumenta, l’acquacoltura deve far crescere la sua produzione per poter rispettare la domanda. Lo sviluppo del settore è indispensabile per alleviare la pressione sugli stock ittici sempre più depauperati.
Malgrado le forti preoccupazioni sulle potenziali implicazioni ambientali di tale espansione, la recente innovazione e lo sviluppo tecnologico fanno pensare ad un settore longevo e altamente sostenibile.
Ecco alcuni dei modi migliori per ridurre l’impronta ambientale degli impianti d’acquacoltura e creare una produzione sostenibile.
Acquacoltura nell’entroterra.
Spostare l’acquacoltura nell’entroterra nei sistemi a ricircolo è uno dei modi migliori per ridurre o eliminare gli impatti ambientali provenienti dagli allevamenti di pesce. Il RAS (Recirculated Aquaculture System) è una tecnologia che crea condizioni idriche adatte all’acquacoltura mediante serbatoi, pompe, aeratori e filtri interni. La tecnologia è progettata per raggiungere il 100% di riciclaggio dell’acqua all’interno del sistema. Il sistema RAS a terra è un’innovazione estremamente interessante non solo per la riduzione degli effetti ambientali ma anche perché crea l’opportunità per l’acquacoltura di essere svolta ovunque, anche nelle aree urbane.
Acquacoltura in mare aperto.
Lo sapevate che gli oceani costituiscono circa il 70 per cento della superficie del mondo, ma contribuiscono per meno del 2 per cento all’approvvigionamento alimentare mondiale? I sistemi d’acquacoltura sostenibili in mare aperto sono mezzi di sensibilizzazione ambientale per produrre pesce. Questi sistemi offshore consistono in grandi gabbie collocate in mare aperto, lontane dalla costa. Le gabbie sono esposte ad acque più profonde e correnti più potenti rispetto alle zone costiere che consentono una diluizione più efficiente dei rifiuti prodotti dall’allevamento. Inoltre, nelle acque offshore, ci sono meno sostanze nutritive e meno biodiversità rispetto alle fragili acque costiere, consentendo una dispersione più rapida dei rifiuti prodotti dai pesci.
Acquacoltura multi-trofica.
Un ottimo metodo produttivo, a basso costo e alla portata di tutti. La tecnica è rinomata per l’utilizzo di minor risorse rispetto ai sistemi di produzione tradizionali. L’ acquacoltura integrata multitrofica (IMTA) è una tecnologia di produzione in grado di ridurre l’inquinamento e allo stesso tempo di aumentare produttività e profitto trasformando i flussi di rifiuti in nuovi prodotti, ha il potenziale per fornire una maggiore produttività e un ridotto impatto ambientale per il settore dell’acquacoltura.
Investire in nuove fonti energetiche rinnovabili.
Anche se i benefici economici derivanti dalle energie rinnovabili sono ancora marginali, la consapevolezza ambientale e la percezione pubblica delle fonti energetiche rinnovabili potrebbero portare ad un cambiamento positivo nell’immagine dell’industria dell’acquacoltura. Vi è un’ampia gamma di tecnologie per l’energia rinnovabile che entrano nel settore dell’acquacoltura, i sistemi di riscaldamento ad acqua solare ad esempio, che continueranno a diventare più sofisticati nei prossimi anni. L’investimento in queste tecnologie ridurrà i costi operativi a lungo termine aumentando la competitività e la redditività oltre a ridurre le implicazioni ambientali.
L’acquacoltura si trova davanti a una sfida immensa. Ma con l’industria che cresce e si evolve contemporaneamente, l’obiettivo di alimentare il mondo in modo sostenibile diventa un obiettivo raggiungibile.