Alla Corte dell’Aragosta, il robusto e pregiato crostaceo dei mari – Nel vasto e misterioso mondo degli oceani, si erge una creatura affascinante: l’aragosta, un crostaceo robusto con un corpo protetto da una corazza resistente adornata da spine e protuberanze. Questa iconica presenza negli ecosistemi marini ci invita a esplorare la sua affascinante vita sottomarina e le tradizioni che circondano la sua Corte.
L’aragosta è una delle creature più longeve degli oceani, vivendo anche oltre i 70 anni e raggiungendo un peso massimo di 5 kg. Questa longevità è testimonianza della sua incredibile resistenza, e per proteggerla, l’aragosta del Mediterraneo gode della protezione della Convenzione di Berna.
La cattura delle aragoste avviene anche attraverso l’utilizzo di reti a tramaglio, ma in passato venivano impiegate trappole artigianali chiamate “nasse”. Queste trappole a forma di campana, intrecciate con rami di vimini, giunco e mortella, venivano calate al crepuscolo su fondali rocciosi a diverse centinaia di metri di profondità. Una volta catturate, le aragoste venivano mantenute vive in nasse chiamate “Maruffi” fino alle festività, una tradizione che continua ancora oggi. I Maruffi sono delle nasse-vivaio utilizzate dai pescatori del golfo di Napoli e di altre aree del Tirreno per la conservazione in mare di pesci o crostacei appena pescati, in attesa di essere portati al mercato per la vendita.
Il mestiere del nassarolo, tramandato di generazione in generazione, è un omaggio all’arte della pesca artigianale. Tuttavia, con l’avvento della pesca industriale e l’uso di nasse metalliche moderne, questa pratica artigianale ha perso la sua importanza. Oggi, solo pochi pescatori sono in grado di intrecciare giunchi, producendo nasse su richiesta o souvenir per i turisti che visitano le pittoresche isole della Sicilia.
Le aragoste popolano acque marine in tutto il mondo, prediligendo habitat fangosi e rocciosi, sia in acque poco profonde che a profondità di circa 700 metri. Le ore notturne sono il momento ideale per la caccia.
La pesca delle aragoste è un’attività diffusa globalmente, grazie alla rinomata qualità delle loro carni. Ogni specie di aragosta ha le sue caratteristiche distintive:
– Aragosta (Palinurus elephas): Con una lunghezza massima di 50 centimetri, questa specie è ampiamente diffusa nel Mediterraneo e nell’Atlantico centrale. È una delle preferite sui mercati europei, dove viene regolarmente commercializzata in varie forme: viva, refrigerata e congelata.


– Aragosta di fondale (Palinurus mauritanicus): Questa specie, con una lunghezza massima di 75 centimetri, abbonda nell’Atlantico orientale, dalle isole britanniche al Senegal, ma è meno presente nel Mar Mediterraneo.


– Aragosta verde (Panulirus regius): Con una lunghezza massima di 35 centimetri, questa variante è comune lungo le coste francesi e spagnole del Mediterraneo, con qualche presenza nell’Atlantico, dal Marocco alle Canarie.


– Aragosta Tropicale (Panulirus homarus): Questa specie si caratterizza per una colorazione verde scura e macchie bianche sull’addome. È diffusa nell’Oceano Indiano e nel Pacifico, dalle coste africane fino all’Australia.


Mentre celebriamo la bellezza e la delizia dell’aragosta, è fondamentale riflettere sulla responsabilità che gli esseri umani hanno nel preservare l’ambiente marino. L’uso sostenibile delle risorse marine è cruciale per la sopravvivenza di creature come l’aragosta e per la salute dei nostri oceani.
Pertanto, onoriamo il mare e le sue meraviglie, poiché solo così potremo continuare a danzare alla corte dell’aragosta, preservando la bellezza e l’equilibrio dei nostri mari per le generazioni future. Il nostro mare è un tesoro, un patrimonio che dobbiamo proteggere con cura.
Alla Corte dell’Aragosta, il robusto e pregiato crostaceo dei mari