Report Planet Tracker sulla flotta di pesca d’altura cinese – La Cina è l’incontestata potenza mondiale della pesca, con una quota globale che è quadruplicata dal 1950, e ha raggiunto il 14,3% nel 2022. Un’importante componente di questa espansione è rappresentata dalla flotta di pesca d’altura, che ha catturato 2,33 milioni di tonnellate di prodotti ittici nel 2022. Tuttavia, questa flotta è ora sotto i riflettori non solo per i suoi volumi di pesca, ma anche per l’impatto ambientale e sociale che comporta.
La situazione economica della flotta cinese
Secondo il report Fishful Thinking di Planet Tracker, la situazione finanziaria della flotta di pesca d’altura cinese è mediocre. Dei 147 proprietari delle 1.446 navi analizzate, il margine lordo medio stimato è del 14%, con almeno il 45% dei profitti derivanti da sussidi. Le operazioni più redditizie, come la pesca al tonno con reti a circuizione, sono di proprietà statale, mentre quelle meno redditizie, come la pesca ai calamari, sono frammentate e di proprietà privata.
Questa scarsa redditività ha conseguenze gravi. Ad esempio, la pesca ai calamari sarebbe fortemente in perdita se i salari degli equipaggi fossero allineati alle norme cinesi. Questa tensione finanziaria potrebbe anche spingere le aziende verso attività illegali per aumentare i ricavi, come nel caso della flotta di calamari al largo del Sud America.
Cambiamenti climatici e problemi legali
Il cambiamento climatico e le questioni legali stanno influenzando le finanze e la sostenibilità della flotta. Il tonno nelle zone economiche esclusive (ZEE) degli stati insulari del Pacifico occidentale e centrale è una delle principali fonti di profitto per la flotta cinese. Tuttavia, il cambiamento climatico probabilmente ridurrà la biomassa del tonno tropicale, spingendolo verso le acque internazionali, il che potrebbe portare a un aumento della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU) o all’abuso del lavoro su alcune navi cinesi.
Inoltre, è probabile una riduzione dei sussidi con l’entrata in vigore dell’accordo dell’OMC sui sussidi alla pesca. Il sistema attuale di incentivi della Cina non riflette pienamente questo accordo, il che potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione finanziaria della flotta.
La necessità di un piano di transizione ambizioso
Per affrontare queste sfide, la Cina deve modificare il suo sistema di incentivi, in particolare il sistema di “sussidi di conformità”. Ricompensare la tracciabilità e la trasparenza e penalizzare adeguatamente la pesca illegale e l’abuso del lavoro potrebbe aumentare i profitti futuri dell’industria e ridurre l’impatto sulla salute degli oceani e sulle comunità costiere.
Il ruolo delle istituzioni finanziarie
Le istituzioni finanziarie possono sostenere questa trasformazione. Coinvolgendo le aziende sulla trasparenza, la tracciabilità, il monitoraggio, l’approvvigionamento sostenibile e i diritti dei lavoratori, potrebbero ridurre i rischi legati alla pesca e migliorare i profitti futuri.
Per finanziare questa transizione, la Cina potrebbe emettere un’obbligazione sovrana legata alla sostenibilità, la “Hai Feng Bond“. Questo strumento finanziario potrebbe aiutare a raggiungere una copertura di monitoraggio e tracciabilità del 100% a bordo della flotta di pesca d’altura cinese, migliorando notevolmente la salute degli oceani.
Il futuro della flotta di pesca d’altura cinese dipende da una rapida e radicale azione. Senza cambiamenti significativi, la flotta continuerà a vedere la sua redditività erodersi, aumentando il rischio di pesca illegale e altri abusi. È quindi cruciale agire ora per garantire un futuro sostenibile sia per l’industria della pesca che per la salute degli oceani.
Report Planet Tracker sulla flotta di pesca d’altura cinese